Il botta e risposta

Conte attacca il Pd sul termovalorizzatore: "Sono conservatori". La replica di Gualtieri: "Fai demagogia"

Gianluca De Rosa

Intanto nella sede del M5s Paola Taverna e il capogruppo grillino a Montecitorio Francesco Silvestri incontrano i rappresentanti di Sinistra italiana, Europa verde, Demos e Pop. Obiettivo? Rubare gli alleati di sinistra ai dem

Chissà se l’allora ministro dell’Economia Roberto Gualtieri quando a Palazzo Chigi illustrava all’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte i numeri del bilancio dello stato si sarebbe aspettato che l'avvocato, diventato per caso premier, sarebbe diventato il suo peggior nemico. Tra i due c’era simpatia. E anche dopo la fine del governo rossogiallo e l’elezione di Gualtieri in Campidoglio (senza il sostegno del M5s), hanno mantenuto un buon rapporto. Finché tra loro non si è frapposto qualcosa di molto imponente. Un termovalorizzatore. Quello che Gualtieri vorrebbe realizzare per risolvere finalmente il problema spazzatura nella capitale. Lo stesso che ormai Conte usa come una clava per abbattere governi, alleanze e, auspicabilmente, vecchi alleati, come Gualtieri appunto, come il Pd.

 

Oggi il capo grillino sul punto ha attaccato direttamente i dem che lo accusano di usare il termovalorizzatore come un pretesto (questa volta per rompere l’alleanza nel Lazio). “Qualcuno - ha detto a margine di un evento a palazzo Giustiniani - non ha compreso che la nostra battaglia sull’inceneritore è una battaglia di primaria importanza, una forza che propone un mega inceneritore di 600 mila tonnellate non è progressista, è una forza conservatrice della peggior specie. Non potremo più accettare di confrontarci e di lasciarci contaminare, il Pd, è un partito che ha perso un po' la forza propulsiva e in questi giorni rivendica la necessità di una profonda rimeditazione del suo profilo identitario e programmatico, se noi oggi siamo in buona salute è perché questo percorso lo abbiamo fatto”. E proprio mentre Conte parlava, nella sede del M5s in via di Campo Marzio, la vicepresidente grillina Paola Taverna e il capogruppo del M5s Francesco Silvestri incontravano i rappresentati locali di Sinistra italiana, Europa verde, Pop, sinistra civica ecologista e Demos nel tentativo, per nulla velato, di convincerli a correre nel Lazio insieme al Movimento e contro il Pd alleato già con il Terzo Polo con la candidatura di Alessio D’Amato. Dopo lo scippo della piazza della pace (con sindacati e associazioni annesse), adesso Conte con le elezioni in Lazio vuole soffiare al Pd ambientalismo e microsigle di sinistra.

Così Gualtieri che sugli attracchi al termovalorizzatore finora aveva taciuto, ha deciso di intervenire. Lo ha fatto su Twitter.

 

“Basta demagogia. Conservatore è mandare i nostri rifiuti nelle discariche di tutto il Lazio e nei termovalorizzatori d’Europa. Col nuovo impianto eviteremo una megadiscarica a Roma riducendo emissioni, inquinamento, consumo di suolo e producendo energia pulita. Roma ha già dato”. 

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