Foto Ansa 

par condicio a -15 dal voto

Il centrodestra avanti di 20 punti. Ecco gli ultimi sondaggi prima del silenzio elettorale

Simone Baglivo

Per Ipsos e Demos, FdI sempre più in crescita, mentre calano gli alleati anche se insieme rimangono saldamente in testa. Astensione mai così alta. Draghi l'unico leader che si migliora. La priorità sono i sostegni economici. Dalla mezzanotte di domani lo stop a tutte le rilevazioni

Fratelli d'Italia supera il 25 per cento, staccando di 5 punti il Pd (20,5). Stando all'ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere è questa la previsione in vista delle elezioni del 25 settembre. Allargando lo sguardo agli schieramenti, la coalizione guidata da Giorgia Meloni è in netto vantaggio sul fronte guidato da Enrico Letta: 46,6 contro il 27,2. La Lega scende al 12,5, Forza Italia resta all'8 per cento e Noi moderati all'1. Crescono sia il Movimento 5 stelle (14,5 per cento), sia Azione/Italia viva (6,7 per cento). Verdi e Sinistra Italiana calano al 3,4, Più Europa sale al 2,5, Impegno Civico rimane allo 0,8. Italexit alla soglia di sbarramento (3 per cento) e Unione popolare 2 punti più sotto.

  

Secondo l'istituto guidato da Nando Pagnoncelli, il centrodestra otterrebbe quindi 370 seggi (su 600) tra Camera e Senato: 249 a Montecitorio e 121 a Palazzo Madama. Il centrosinistra, invece, rispettivamente 82 e 43. Il movimento di Giuseppe Conte accumulerebbe 54 tra deputati e senatori, mentre il Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi 26. L'astensione, al 33,4 per cento, è "il valore più elevato nell'Italia repubblicana in una consultazione legislativa, in aumento di oltre 6 per cento rispetto al dato delle elezioni del 2018, quando l'affluenza fu pari al 72,9". Nel sud e nelle isole gli astensionisti raggiungono il 40 per cento. Nel nordest Fratelli d'Italia sempre più vicina a doppiare la Lega. Per l'editorialista del Corriere Massimo Franco, "gli equilibri nelle coalizioni rimangono ancora fluidi" e "sale la tensione nei partiti che vengono dati in calo". 

 

L'ultima analisi di Demos per Repubblica conferma quanto previsto dai colleghi di Ipsos, seppur con alcune piccole differenze. La coalizione guidata dalla Meloni viene data oltre intorno al 44 per cento, mentre i rivali dem al 28. Tra i singoli partiti, in testa rimane Fratelli d'Italia con il 24,6 (+1,2 per cento rispetto ad agosto). Segue il Pd con il 22,4 (+0,3), il M5s con il 13,8 (+2,5), la Lega con il 12 (-1,2), Fi con il 7,7 (-0,6), il Terzo polo con il 6,8 (=), V/Si con il 3,4 (-0,2), Più Europa con 2,2 (=) e Italexit con il 2 (-0,7). Secondo l'istituto fondato da Ilvo Diamanti, Mario Draghi è l'unico leader che migliora il suo gradimento, passando da 63 a 67, e guida la classifica delle personalità più apprezzate, seguito a 24 punti di distanza da Conte (che è però l'autore della crisi che ha affossato il suo governo) e Giorgia Meloni al terzo posto. Poi, in ordine, ci sono Gentiloni, Bonino, Letta, Franceschini, Salvini, Berlusconi, Speranza, Di Maio, Calenda e Renzi. I leader meno popolari sono Paragone, Fratoianni e Grillo. 

 

Per 6 Italiani su 10 il centrodestra vincerà le prossime elezioni. Secondo il ricercatore di Demos Fabio Bordignon, le coalizioni "si dividono sulla guerra e sul covid". La proposta politica su cui concordano più Italiani (87 per cento) è il rafforzare i sostegni economici per le famiglie in difficoltà. Le altre misure più apprezzate sono il salario minimo, l'elezione diretta del presidente della Repubblica e l'abolizione del reddito di cittadinanza. La maggior parte degli elettori di Fratelli d'Italia ammira la proposta di "rafforzare la politica dei respingimenti rispetto alle navi di immigrati", quelli del Terzo polo sostengono più di tutti l'invio di armi in Ucraina e i leghisti sposano maggiormente la Flat tax. Nella top 10 delle priorità anche l'aumento delle spese militari e il ritorno del greenpass "in caso di crescita dei contagi".

 

Nell'ultima stima curata da YouTrend per SkyTg24, emerge lo scetticismo degli italiani sulla solidità di entrambe le coalizioni: secondo il 16 per cento, un governo di centrodestra potrebbe non arrivare a Natale (percentuale che raddoppia al 29 percento se nella stessa posizione si trovasse il centrosinistra. Infine, resta alta la sfiducia nella politica per il 79 per cento degli intervistati. 

 

Intanto, da domani, mancheranno 15 giorni all'apertura delle urne fissata per le ore 7 di domenica 25 settembre. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha già messo in guardia politici e media: "A decorrere dalle ore 00:00 di sabato 10 settembre 2022 e fino alla chiusura dei seggi elettorali è vietato diffondere sondaggi". Il direttore di YouTrend Lorenzo Pregliasco spiega: “Nei 15 giorni di buio pre-elettorale si lavora come e più di prima: i sondaggi si continuano a commissionare”. Quindi pubblicare no, ma realizzare si.