Non solo il Pd litiga sulle liste: i malumori nel centrodestra

Ruggiero Montenegro

In Basilicata proteste per la candidatura di Casellati, mentre in Molise si lamentano per Cesa e Lotito all'uninominale: "Uno schifo", dice il coordinatore locale di Fratelli d'Italia. Tensioni anche nella Lega: gli uomini di Giorgetti rischiano di restare fuori dal prossimo Parlamento

Resta giusto il tempo per gli ultimi, eventuali, ritocchi. Non molto di più: la scadenza è fissata per le ore 20, entro questa sera tutti i partiti dovranno consegnare le liste elettorali. E se quelle del Pd, al netto di spostamenti e retromarce dell'ultimo minuto, erano in gran parte compilate, le polemiche di oggi arrivano dal centrodestra, dopo un weekend di lavoro per sistemare ogni casella. D'altra parte Antonio Tajani, il numero due di Forza Italia, l'aveva detto chiaro già la settimana scorsa: "Il taglio dei parlamentari pesa per tutti. Anche noi faremo sacrifici". Preparava il terreno all'inevitabile scontento.

   

I volti noti, quelli più significativi, da Forza italia a Lega e Fratelli d'Italia, hanno ottenuto in gran parte la collocazione sperata, blindata cioè. Ma i malumori non sono mancati. Non tanto nel partito di Giorgia Meloni che vedrà aumentare la sua truppa parlamentare - oggi una quarantina tra deputati e senatori - quanto tra gli alleati. Troveranno sicuramente spazio nelle liste di Meloni figure già annunciate come Marcello Pera, Carlo Nordio e Giulio Tremonti, insieme all'ex ministro Giulio Terzi di Sant'Agata, al prefetto Giuseppe Pecoraro, oltre a Eugenia Rocella (è stata portavoce del family day) e alle sciatrici Barbara Merlin e Lara Magoni. Chiaramente ci saranno i anche i fedelissimi, da Ignazio La Russa a Francesco Lollobrigida fino a Donzelli, Fitto e Rampelli ai quali si aggiungerà anche il governatore uscente della Sicilia, Nello Musumeci.

  

Più complicato è stato invece il fine settimana leghista, in particolare quello di Giancarlo Giorgetti. E ancor di più quello dei "suoi" uomini. Nel prossimo Parlamento se ne vedranno pochissimi: Grimoldi, Bianchi, Volpi, Iwobi, Locatelli e Ferrari, tutti considerati vicini all'attuale ministro per lo Sviluppo economico (candidato nel collegio uninominale della Valtellina) e sistemati in posizioni poco utili all'elezione. Tant'è che nella Lega, a mezza bocca, il commento su questa vicenda non lascia spazio a troppe interpretazioni: "Di ‘giorgettiani’, nel prossimo Parlamento, rischia di non esserci più nessuno”. Il vento è cambiato dalle parti del Carroccio. Rischia anche Simone Pillon, candidato in Umbria.

   

E pure dalle parti di Arcore non se la passano tanto meglio, per Forza Italia sono ore di tensione. Ci sono esclusioni eccellenti, come quella di Renata Polverini e probabilmente anche di Andrea Ruggeri. Non ci sarà neppure il sottosegretario all'Editoria Giuseppe Moles: nella sua Basilicata sarà candidata - o paracadutata, come puntualizzano da quelle parti - la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, il cui collegio blindato in Veneto è stato affidato ad Anna Maria Bernini. Intanto trovano spazio nelle liste di Forza italia, Rita Dalla Chiesa e Maurizio Cosacco presidente dell'associazione delle piccole e medie imprese Confapi. Proteste anche in Molise: qui saranno candidati all'uninominale il presidente della Lazio Claudio Lotito, per il Senato, e Lorenza Cesa alla Camera Una scelta non condivisa nemmeno dai vertici locali di FdI: "Dopo lo schifo che hanno fatto per la scelta delle candidature in Molise ho rinunciato a candidarmi, in polemica anche con il mio partito", ha detto questa mattina Filoteo Di Sandro, coordinatore regionale del partito di Meloni

Berlusconi - che correrà da capolista in Piemonte per il Senato - ha poi deciso di candidare la compagna Marta Fascina al proporzionale in Campania, dove il frontman sarà Tajani. Blindata anche l'elezione di Licia Ronzulli a Como, oltre a quelle di Paolo Barelli e Alessandro Cattaneo. Mentre Vittorio Sgarbi sfiderà Casini a Bologna, provando l'impresa in quello che al Nazareno considerano una fortino sicuro.