(foto Ansa)

l'intervista

Nordio: “Gli appelli pro Draghi? Giusti. Senza di lui la crisi sarà drammatica”

Luca Roberto

Parla l'ex giudice, vicino al centrodestra. "Giusto che Lega e Forza Italia tentino di tenere in piedi il governo. Se il premier cade ci sarà uno shock sui mercati"

Tutti sanno che se Draghi cade, il paese piomba in una crisi economica gravissima. Molti di noi si auspicano che rimanga a Palazzo Chigi, ha fatto benissimo. Ma con quale formula? Perché lui ha posto dei paletti precisi. Non è un politicante, è troppo intelligente per rimangiarsi tutto”. E insomma Carlo Nordio, parlando con Il Foglio, riconosce che la situazione si è fatta  grave. Anche se forse, come sempre in questo paese, non così seria. Visto come si è arrivati alla crisi. “Siamo in mezzo a una tempesta: guerra, crisi economica, ricadute sociali. E’ chiaro che prima di sciogliere il Parlamento il presidente Mattarella stia provando tutte le alternative praticabili”, dice l’ex magistrato veneziano. 

Cosa potrebbe significare perdere l’ex presidente della Bce? “Produrrebbe una lunga serie di problemi. Che però dovremo affrontare in ogni caso. Perché se le forze politiche mettono Draghi sotto scatto, lui si potrebbe trasformare in una specie di anatra zoppa. Se invece si facesse un governo balneare, sarebbe in mano ai populisti. E se si tornasse a votare, prepariamoci a mesi di totale confusione”. 

Le soluzioni, a due giorni dal redde rationem in Parlamento, sono ridotte all’osso. Nelle parole del già pubblico ministero fa capolino la previsione di una strettoia molto rigida, quasi obbligata. “L’unico modo per continuare ad avere Draghi - spiega Nordio - è ricomponendo dell’attuale maggioranza. E questo potrebbe avvenire solo se i Cinque stelle vanno a Canossa, chiedono scusa al presidente del Consiglio. Perché all’ipotesi che lui si possa rimangiare la promessa di non fare governi senza il M5s, smentendo se stesso, io non ci credo”. Eppure è tutto un fiorire di appelli perché lui rimanga alla tolda di comando. Dalle associazioni di categoria ai sindaci ai grandi gruppi imprenditoriali, c’è una larga fetta trasversale che gli chiede di restare. “E ci credo, perché la sua dipartita provocherebbe uno shock sui mercati. Ma questo il premier lo sapeva anche prima di imporre le sue condizioni per andare avanti”, ci dice Nordio. “In questi mesi i partiti hanno fatto il loro gioco, legittimamente. Ma in parte lo hanno umiliato e offeso. Lui non ha interesse a farsi logorare: se non ci sono le condizioni, lascerà. Dovevano tutti pensarci prima”. 

 

Di certo c’è che questa crisi quantomeno è servita a rendere evidente come il M5s sia sull’orlo dell’implosione. Potrebbe pur sempre essere l’anticamera della loro estinzione. “Anche in questa circostanza stanno dimostrando di essere il partito più impreparato, inaffidabile e dilettantesco dell’arco costituzionale. Sono in sintonia con la nullità programmatica di chi ne ha ispirato la nascita. E Conte rischia di essere sostituito da Di Battista, che almeno è molto più bravo di lui a calarsi nella parte del descamisado”, argomenta l’ex giudice. Che alle ultime elezioni per il presidente della Repubblica era nella rosa dei nomi proposti dal centrodestra. E da quel campo viene considerato come un’eminenza sempre degna di considerazione, di spunti, di analisi. Salvini, che si ritrova con il pallino in mano anche adesso, dovrebbe assecondare di più le richieste di responsabilità che gli arrivano dai ceti produttivi e dal suo stesso partito? “Rispetto a Meloni, che si trova in una posizione più semplice perché all’opposizione, è normale che Lega e Forza Italia facciano cose difficili da interpretare. Hanno il problema di capire se c’è un modo per tenere in piedi il governo. Anche se ieri hanno detto di essere disposti ad andare a elezioni anticipate. Vedremo”. E’ utopia vedere una ricomposizione della maggioranza che comprenda Fratelli d’Italia? “Meloni è l’unica che non ha responsabilità per la grave crisi in cui ci siamo cacciati. Coerentemente starà all’opposizione”. Draghi fino al 2023 è una speranza da tenere accesa? “Solo se gli permetteranno di averla vinta al 100 per cento”.

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