La scissione del M5s inaugura una nuova stagione al centro della quale c’è la permanenza duratura di Draghi a Chigi. Le divisioni da superare, le trasformazioni sagge e quella calamita che manca per una nuova tenda
La scissione dal Movimento 5 stelle messa in campo da Luigi Di Maio apre ufficialmente una nuova fase politica che coincide con il secondo tempo di una partita iniziata alla fine di gennaio, quando Mario Draghi tentò senza successo la sua scalata al Quirinale. In quell’occasione, i partiti della maggioranza si divisero anche al loro interno tra coloro che sognavano di vedere Draghi al Colle, per avere l’ex governatore della Bce per più tempo possibile alla guida delle istituzioni del paese, e coloro che sognavano invece di lasciare Draghi a Palazzo Chigi per ridurre il più possibile il suo tempo di permanenza alla guida del paese.
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