Meglio un'alleanza pasticciata che soli. Letta e Meloni lo sanno
Dividersi i collegi e tentare l’all-in. Un’idea difficile ma necessaria per il segretario Pd e la leader di FdI
Claudio Petruccioli, che è un talpone mica male della politica, potrebbe avere ben scavato. Dice da un po’ una cosa difficile a farsi, forse con alto livello di improbabilità, complicata nelle premesse del politicantismo più primitivo, ma non priva di logica, dunque plausibile: Meloni e Pd, accreditati dai sondaggi come primo e secondo partito, dovrebbero presentarsi da soli alle elezioni dell’anno prossimo nei 221 collegi elettorali uninominali (37 per cento del totale degli eletti), e per il resto dei collegi proporzionali (61 per cento) tutto come sempre (ciascuno per sé). I due partiti eliminerebbero così l’aritmetica pasticciona delle candidature di coalizione, che ha da tempo la funzione di mascherare le differenze in nome della ipotetica conquista della maggioranza di governo, e ridurrebbero le alleanze a una convergenza genuinamente politica e di programma intorno a leadership definite dal voto maggioritario, secondo lo spirito della legge elettorale. La premessa maggiore è che allo stato delle cose tra Meloni e i suoi alleati politici c’è una divaricazione strategica importante sulla questione decisiva, la guerra e la solidarietà euro-atlantica.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.