Il tennista numero uno al mondo Daniil Medvedev (foto EPA)

Editoriali

Bisogna isolare Putin, non sfogare la rabbia sui tennisti russi

Redazione

Proprio perché si considera il regime di Mosca illiberale e antidemocratico, bisogna separare la condanna per l’autocrate dalla comprensione per chi la subisce

Ci sono ragioni regolamentari che non consentono, o almeno non impongono, agli organizzatori del torneo di tennis di Roma di escludere dalla partecipazione i giocatori russi o bielorussi. Naturalmente il governo potrebbe negare loro l’ingresso in Italia, il che ovviamente li escluderebbe, ma è una scelta che va meditata e che probabilmente sarebbe meglio non adottare. Quello su cui bisogna riflettere è che cosa danneggia di più Vladimir Putin, contro il quale è necessario esprimere il massimo rigore. Questo non significa prendersela con tutta la popolazione russa, con i campioni dello sport che sono popolari non certo per ragioni politiche. Proprio perché si considera il regime russo illiberale e antidemocratico, bisogna cercare di separare la condanna per l’autocrate dalla comprensione per chi in sostanza la subisce. Si tratta di una decisione non semplice, è anche da considerare la tesi opposta, secondo cui applicando sanzioni e proibizioni estese si fa intendere alla popolazione che  è il regime a essere responsabile di questa situazione, ma questo passaggio psicologico è piuttosto arduo e contrasta con una reazione quasi automatica di ripulsa per atti che possono essere presentati come discriminatori nei confronti di tutti i russi, non dei soli dirigenti politici.

 

Il governo ha gli strumenti, si spera, per poter decidere in modo razionale ed efficace: l’importante è che tenga presente l’esigenza principale, quella di fare il possibile per isolare Putin, non di dare qualche soddisfazione alla rabbia  contro la Russia che proprio l’aggressione ingiustificabile all’Ucraina ha suscitato nella parte più ampia della popolazione e dell’opinione pubblica italiana. Meglio dimostrare che in un paese libero un tennista russo può giocare, perché giocare è una cosa, invadere un’altra. La bandiera russa invece non può stare sui tabelloni e questo è giusto anche per ricordare a tutti la gravità della situazione e la condanna per l’aggressore.

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