(foto di Ansa)

pensioni della discordia

L'ipotesi di alzare l'età pensionabile dei magistrati crea un mezzo incidente di governo

Valerio Valentini

L'avvertimento di Renzi a Draghi: "Se nella riforma del Csm entra questo emendamento, noi votiamo contro". La moral suasion di Palazzo Chigi su Via Arenula. I sospetti sul procuratore generale della Cassazione Salvi. Poi l'allarme rientra

A un certo punto, la battuta dal Transatlantico è rimbalzata su, fino a corridoi di Palazzo Chigi. “Più che Salvini, qui il problema è Salvi”. Salvi, nel senso di Giovanni. Sarebbe lui, procuratore generale della Cassazione, il beneficiario speciale di un emendamento che il ministero della Giustizia sta definendo per portare l’età pensionabile da 70 anni (soglia che il magistrato leccese valicherà a luglio) a 72. O almeno, questo è il sospetto che si diffonde quando Francesco Paolo Sisto, sottosegretario forzista a Via Arenula, s’incarica d’informare i capigruppo della maggioranza della novità in arrivo.

 

Quando l’ambasciata arriva a Maria Elena Boschi, s’innesca l’incidente. Perché a quel punto Matteo Renzi, che già in mattinata aveva informato Palazzo Chigi che sulla riforma del Csm si sarebbe astenuto senza creare grossi problemi (“E’ un’occasione persa, noi non la votiamo”), ricevendo in risposta un “ne prendiamo atto”, si mette di nuovo in contatto con lo staff di Mario Draghi. E’ da poco passata l’ora di pranzo e stavolta i toni sono meno concilianti: “Se nella riforma entra l’innalzamento dell’età pensionabile, noi non ci asteniamo. Ma votiamo contro, e facciamo anche ostruzionismo”, scandisce il leader di Iv. Che del resto la riduzione a 70 anni del limite d’età lo aveva inserito quando era premier. Vedersi ora riproposto lo stesso sistema che contribuì a rottamare gli pare una beffa. “E non è che quello che era uno scandalo quando la proponeva Bonafede per salvare Davigo diventa accettabile perché lo propongono gli uffici della Cartabia per salvare Salvi”, spiega l’ex premier ai suoi deputati che gli chiedono lumi.

 

E certo Renzi, sul tema della giustizia ha scavato la sua trincea. E così non si preoccupa di affidare a Cosimo Ferri la battaglia parlamentare per l’estirpazione della malapianta del correntismo nella magistratura, e anzi ai suoi ripete che il 10 maggio, quando uscirà il prossimo libro del senatore di Scandicci, molte stranezze nel comportamento di certe procure negli anni della sua presidenza del Consiglio saranno chiarite. Come che sia, la contrarietà di Renzi all’emendamento “salva Salvi” innesca una mezza sollevazione di tutto il centrodestra. Ed è così che, a metà pomeriggio, un nuovo confronto diplomatico tra Palazzo Chigi e Via Arenula induce il ministero della Giustizia ad accantonare l’idea dell’aumento dell’età pensionabile del magistrati. “Era solo un’ipotesi”, dicono i collaboratori della Cartabia. Ma è un’ipotesi che ha scatenato l’ennesima baruffa sulla tribolata riforma del Csm.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.