Il punto

Oggi il M5s non può presentarsi alle elezioni, Grillo teme la richiesta di risarcimenti

Simone Canettieri

I grillini dopo l'ordinanza del tribunale di Napoli sono senza legale rappresentante. E il Garante teme le richieste di risarcimento. Giallo sulle spese per la sede e la piattaforma

Se si votasse fra un mese, oggi il M5s non potrebbe presentare le liste elettorali. L'ordinanza del tribunale di Napoli di fatto azzera tutti i poteri di firma di Giuseppe Conte, che non è più il legale rappresentante del partito. La situazione è così "complicata" che Beppe Grillo è sceso in campo questa mattina con un post molto netto: blocca qualsiasi iniziativa e fuga in avanti dell'ex premier, invita tutti al silenzio. E torna a ribadire, qualora ce ne fosse bisogno, che il vero capo è lui.

E si fa come dice lui. Perché? Gli avvocati dell'ex comico sono al lavoro per cercare di fare luce in questo caos. Ci sono anche diverse interpretazioni sul fatto che oggi il primo partito del Parlamento e principale partner del governo Draghi sia senza un rappresentante legale. Sotto un certo punto di vista, ma ci sono pareri discordanti, l'unico titolato è Grillo. Che in questa fase ha congelato tutto. Sul suo capo potrebbero pendere una serie di richieste di risarcimento e di spese gestionali non da poco: dalla sede del Movimento (12mila euro al mese), all'affitto della piattaforma Skyvote (che ha sostituito Rousseau).

Anche per evitare di finire impigliato in questioni economiche gravose, Grillo ha deciso di tirare il freno a mano. Non parla nessuno. E chissà se anche Conte rispetterà il diktat del Garante (questa sera doveva andare a Porta a Porta da Bruno Vespa).

Le anime del Movimento sono confuse e senza bussola. Tutti cercano Luigi Di Maio che sabato scorso, con un tempismo che alimenta veleni, ha deciso di dimettersi da presidente del comitato di garanzia (organismo decaduto con l'ordinanza del tribunale, così come le nomine dei vicepresidenti). Il ministro degli Esteri non parla. La sua agenda oggi prevede una full immersion nel caso Russa Ucraina: in mattinata sarà audito dal Copasir, nel pomeriggio dalla commissione congiunta Esteri-Difesa.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.