Alberto Bagnai (Ansa)

Carroccio No vax

Ritorna l'altra Lega: Bagnai si schiera con gli universitari contro il vaccino

Redazione

Il senatore leghista rilancia un appello contro le misure anti Covid approvate dalla sua stessa maggioranza e lo definisce "barlume di speranza". Ai docenti che non appoggiano la causa dice: "Troppo conformisti, troppo intelliggenti, troppo amanti del quieto vivere"

Rieccola, l'altra Lega. Quella insofferente ai vaccini, alle norme anti Covid, quella che strizza l'occhio ai No vax e che si schiera, di nuovo, contro il green pass. E allora non poteva mancare il senatore del Carroccio Alberto Bagnai, da sempre tra i più attivi quando di tratta di contestare i provvedimenti del governo.

 

 

Sarà per il clima da tutti contro tutti generato in Parlamento dalla tornata quirinalizia, sarà per vecchie convinzioni, il professore associato di politica economica all’Università Gabriele d’Annunzio si è prontamente unito alla protesta degli universitari e dei ricercatori contro il green pass, rilanciando una lettera aperta al presidente del Consiglio in cui si mettono in discussione le basi scientifiche e giuridiche dei provvedimenti e si contesta in particolare l'introduzione dell'obbligo vaccinale anche per il personale universitario, equiparato al personale della scuola.

Una lettera "illuminante" stando alle parole di Bagnai: "Nella poltiglia conformista che abbiamo con dolore appreso a riconoscere in altri contesti appare qualche barlume di buon senso", ha scritto il senatore su Twitter a proposito dell'appello, rincarando la dose attraverso il suo personale canale Telegram: "Dubito che qui ci sia qualche docente universitario: troppo conformisti, troppo intelliggenti™️, troppo amanti del quieto vivere. Rigorosamente dopo gli studenti, anche i docenti rispondono a una minaccia esistenziale diretta (nel contesto immutato di un generale fottesega per altre minacce, quelle che secondo loro non li riguardano)".

 

Una minaccia esistenziale che si tradurebbe secondo gli universitari e i ricercatori, in una "escalation di violenza verbale e attacchi pretestuosi verso la minoranza di coloro che per vari motivi hanno scelto di non vaccinarsi". E ancora: "Rileviamo anzitutto che non vi sono basi scientifiche per questo ennesimo inasprimento delle politiche di contenimento della pandemia", dicono con riferimento agli ultimi provvedimenit di questo mese, "l’estensione dell’obbligo vaccinale al personale universitario venga percepito come strumento di repressione del dissenso".

La lettera poi prosegue con la solita accozzaglia di luoghi comuni sul vaccino, sui livelli di sicurezza che non sarebbero all'altezza, sull'approvazione "condizionata", sui doppi standard attuati "nella valutazione del profilo di rischio-beneficio della profilassi vaccinale rispetto a quello delle terapie per la Covid-19". E non poteva proprio mancare, il classico riferimento a Big Pharma, al "lobbyismo scientifico". Nulla di diverso o di nuovo dalla classica propaganda delle chat No vax, la solita storia che evoca complottismi e dietrologie. Un richiamo a cui Bagnai, a quanto pare, non sa resistere. 

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