Maria Elena Boschi (Ansa)

Verso il Quirinale

“Il Pd stia attento a non bruciare Draghi”. Parla Maria Elena Boschi (Iv)

Carmelo Caruso

"Conte, Letta e Meloni hanno tutto l’interesse a creare la tempesta perfetta per andare al voto subito. Berlusconi? Non sono convinta che alla fine sarà il nome ufficiale del centrodestra per il Colle", dice la parlamentare di Italia viva

Maria Elena Boschi, iniziamo dal suo telefono. Preferirebbe che il Quirinale le passasse una chiamata del “presidente” Berlusconi o del “presidente” Draghi? “Preferirei una telefonata del presidente Draghi”. Anche lei è tra quelli che ritengono la candidatura di Berlusconi una burla? “Non lo è. Non sono convinta che alla fine sarà il nome ufficiale del centrodestra”.

Ebbene, onorevole Boschi, per la terza volta è chiamata a eleggere un presidente della Repubblica. Per la prima, dopo tantissimi anni, la sinistra partecipa a questa elezione da spettatrice. Il Pd attende. Voi attenderete una decisione di Enrico Letta? “Abbiamo riunito ieri i gruppi di Iv e prenderemo le nostre decisioni autonomamente. Con tutto il rispetto per Enrico Letta, non siamo il gruppo ‘spalla’ del Pd”.

 

Ha detto che preferirebbe ricevere una telefonata dal presidente Draghi. Il Pd potrebbe decidere di convergere su di lui. A quel punto, Italia Viva cosa farà? O anche lei è del parere che Draghi debba restare a Palazzo Chigi? E’ per il sequestro di Draghi? “Voglio ricordare che un anno fa abbiamo chiuso l’esperienza Conte, nonostante il Pd minacciasse o Conte o voto. Se oggi abbiamo Draghi è grazie al coraggio di Iv. Tutto possiamo fare tranne bruciare il suo nome. Per Draghi al Quirinale serve una proposta ben più ampia del Pd”.

Veniamo allora alle proposte. Nel governo dei leader, formula lanciata da Matteo Salvini (e che il Foglio ha definito “il governo Yalta”), Matteo Renzi ha già fatto sapere che non entrerebbe e Letta che la proposta “è improbabile”. E’ una proposta improbabile o è la prima proposta intelligente di Salvini? “Io credo che non sia un’idea da sottovalutare. In un anno pre elettorale, la presenza di esponenti di primo piano dei partiti potrebbe dare stabilità al governo nella fase cruciale della attuazione del Pnrr. Conosco bene pero’ Matteo Renzi e so che è sincero”.

 

Crediamoci, se Renzi, come ha detto, non entrerebbe, il leader che entra al governo è dunque lei? “Come dimostra la mia vicenda personale, anche durante la crisi del governo Conte Bis, io gioco per la squadra non per me. Noi di Iv siamo così: non pensiamo a occupare una poltrona ma a costruire uno spazio politico. C’è riuscita con Mattarella, c’è riuscita con Draghi e abbiamo sempre messo in secondo piano le ambizioni personali”.  Cosa pensa della pressione di Leu, e di una parte di Pd e M5s, per spingere Mattarella al bis? “Mi pare poco rispettosa della volontà che il presidente della Repubblica ha espresso in modo chiaro con motivazioni personali e anche costituzionali. E dubito che Mattarella potrebbe ripensarci se non con una richiesta unanime delle forze politiche che non vedo all’orizzonte”. La destra ha una rosa di nomi: Marcello Pera, Franco Frattini, Letizia Moratti. Tutti dicono che è il momento di una donna, è quindi il momento della Moratti? “Con il gioco del toto nomi si rischia solo di mancare di rispetto verso persone che servono e hanno servito le istituzioni”.

 

A proposito di “istituzioni”. Gianni Letta ha usato parole accorte sull’unità, sulla pacificazione. Dei due Letta chi si sta muovendo meglio, Gianni o Enrico? “E’ innegabile la saggezza di Gianni Letta e spero che sia ascoltato. Enrico Letta, per ora, mi pare sia più preoccupato di non rompere l’asse col M5s che di trovare il nome giusto con un consenso ampio”. E però, è stato duro con Salvini e ha bocciato la sua proposta. Crede anche lei alla promessa di Salvini di restare al governo, di fare il responsabile? E soprattutto crede sul serio che se Draghi non verrà eletto presidente della Repubblica rimarrà premier? “Salvini cambia idea su tutto, vedremo. Ma è stato serio nel sostenere questo governo e le ragioni per cui è nato un anno fa sono ancora attuali, anche se tutto va decisamente meglio. Non sono nella testa di Draghi ma trovo impossibile per il suo senso delle istituzioni che lasci il governo in un momento ancora complicato per il paese se il Parlamento facesse una scelta diversa per il Quirinale”.

 

E invece cosa accade se dovesse realizzarsi lo scenario peggiore: Draghi né al Quirinale né a Chigi? E’ vero che voi di Iv tifate per il caos come qualcuno dice? “Noi abbiamo salvato questa legislatura due volte: nel 2019 quando Salvini e Zingaretti avevano già un accordo per andare al voto e un anno fa creando le condizioni per il governo Draghi. Conte, Letta e Meloni semmai hanno tutto l’interesse a creare la tempesta perfetta per andare al voto subito”. 

 

Tra sette anni Maria Elena Boschi si vede ancora in Parlamento? Voterà un altro capo dello stato? “Non mi pare la priorità dove sarò io. Fondamentale è che al Quirinale ci sia una persona che sia stata capace di prendere per mano il paese in  un momento molto difficile”. 


 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio