Marco Travaglio (foto Ansa)

editoriali

Brindisi al Fatto per la petizione farlocca

Redazione

200 mila firme su Change.org contro il Cav., purissimo “slacktivism”

Pare che alla redazione del Fatto quotidiano nelle ultime ore si sia brindato alla grande, non tanto per l’arrivo del nuovo anno, ma per una ragione ben più “impegnata”: la petizione lanciata online da Marco Travaglio, Peter Gomez e Antonio Padellaro contro i sogni quirinalizi (incubi per altri) di Silvio Berlusconi ha superato le 200 mila firme, entrando così – sottolinea il Fatto con innata modestia – “tra le prime 20 petizioni nella storia di Change.org, la piattaforma che la ospita”. Grandi festeggiamenti, dunque, per i risultati dalla petizione “Berlusconi al Quirinale? No, grazie”. Bastano tre clic e si aderisce. Si inseriscono nome, cognome ed email e il gioco è fatto. Non proprio lo Spid: si può aderire firmandosi persino come “Silvio Berlusconi”. Non esistono controlli e le adesioni, ovviamente, non hanno alcun valore legale. Slacktivism viene definito nel mondo digitale: attivismo per fannulloni. Si firma con un clic e ci si sente a posto con la coscienza.

Dalle parti del Fatto, la si definisce invece con parole seriose: democrazia partecipativa. La stessa che fino a oggi, sulla stessa piattaforma online, ha portato oltre 400 mila persone a firmare una petizione che propone l’abolizione della vaccinazione obbligatoria in Italia e in Europa, ritenendola “una violazione dei diritti universali dell’uomo”. Altre 200 mila persone hanno aderito a una petizione che si oppone all’obbligo pure dei tamponi, citando una serie di articoli della Costituzione e pure un fantomatico “Trattato di Norimberga”. Se si considera che, però, oltre l’80 per cento dei cittadini italiani si è vaccinato e segue diligentemente le indicazioni delle autorità, si ha la conferma di un fatto noto già da molto tempo, cioè che le petizioni online hanno una valenza pressoché nulla. E che festeggiare per aver raccolto 200 mila clic contro un politico da sempre rappresentato come un mostro assomiglia a una festa da scuola elementare. Ulteriore paradosso: visto il “successo” delle petizioni no vax, chissà che Berlusconi alla fine – per la gioia del Fatto – al Quirinale ci finisca veramente.