(foto Ansa)

dopo lo sciopero generale

Pensioni e manovra, i sindacati tornano da Draghi: "Riformare la legge Fornero"

Redazione

Le sigle a colloquio con il premier a Palazzo Chigi dopo la mobilitazione di piazza di giovedì scorso. Apertura del governo per l'ape sociale ai lavoratori edili

Si vedranno alle 16, questo pomeriggio. Dopo il grande freddo provocato dallo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. E quindi i sindacati, questa volta compatti (ci sarà anche il segretario della Cisl Luigi Sbarra), torneranno a far visita a Mario Draghi. Verranno discusse le questioni solite, che in parte hanno causato la mobilitazione di piazza dei giorni scorsi: manovra e pensioni. Con le sigle che hanno letto la concessione di questo incontro come un frutto dello sciopero. Anche se, come avevamo raccontato, in realtà il tavolo era già in agenda

  

Così, tra la prima visita ufficiale in Italia del nuovo cancelliere tedesco Olaf Scholz e gli auguri di Natale al Quirinale, il premier ascolterà le proposte in materia pensionistica da parte dei tre segretari. Obiettivo dichiarato dei tre: riformare nel profondo i meccanismi della legge Fornero. Così da permettere una maggiore flessibilità in uscita dopo la fine dell'esperimento Quota 100, che il governo ha deciso di non rifinanziare e lasciar scadere. La soluzione individuata nella manovra è il finanziamento di una cosiddetta Quota 102 (e cioè con almeno 64 anni anagrafici e 38 di contributi). I sindacati, però, si sono sempre mostrati scontenti di questa ipotesi, insistendo sulla necessità di trovare un compromesso che riguardasse una fetta più ampia di pensionandi.

   

È difficile prevedere quanto l'esecutivo sarà disposto ad andare incontro alle richieste avanzate dalle tre sigle, che si presentano al tavolo con una stima: con un ricalcolo al contributivo, gli assegni pensionistici di chi si trova in un regime misto subirebbero un taglio che in alcuni casi arriva al 35 per cento. Fatto sta che entro giovedì la legge di Bilancio dovrà passare dall'approvazione definitiva in Senato. Nel weekend il governo si era mostrato in ogni caso aperturista verso le richieste avanzate dalle sigle (oltre ad aver abbattutto il limite Isee all'uso del Superbonus per le unità abitative). Rendendosi disponibile alla ricomprensione della categoria degli edili tra quelle che potranno usufruire dell'anticipo pensionistico Ape sociale.

  

I sindacati, sempre all'incontro di oggi, presenteranno anche un pacchetto di misure per garantire un contributo previdenziale di base verso i giovani con una carriera lavorativa discontinua. Come ha calcolato l'Ocse chi inizia a lavorare adesso matuterà i criteri per il ritiro solo dopo i 71 anni. Con Draghi si parlerà anche di questo. Se non altro per indicare una strada da seguire nel futuro prossimo. 

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