(foto Ansa)

la legge di bilancio

Manovra, l'ultimo fronte gialloverde è il Superbonus

Redazione

Il governo ha ricompreso tra le abitazioni che possono usufruire del finanziamento anche quelle monofamiliari, fissando però un Isee massimo a 25mila euro. Ma Lega e M5s contestano la scelta in Cdm: "Tetto troppo basso"

Sul Superbonus Lega e M5s non fanno sconti. E se il governo ha fatto capire di aver fatto concessioni importanti, loro non intendono indietreggiare. Così che, quando si tratta di licenziare la legge di Bilancio che dovrà occuparsi delle finanze pubbliche dei prossimi anni, uno degli ultimi terreni di scontro in Consiglio dei ministri (che non a caso sarebbe dovuto finire almeno un ora fa) lo agitano proprio i gialloverdi. Che sul rifinanziamento del bonus ristrutturazioni al 110 per cento avevano ritrovato un inusuale asse

Riepiloghiamo in breve: il governo aveva fatto capire per tempo che una proroga generalizzata della misura sarebbe andata contro i principi di fondo della manovra (anche perché il rifinanziamento erga omnes sarebbe stato piuttosto oneroso per le casse pubbliche). Da qui l'esclusione delle abitazioni mono e unifamiliari dall'elenco delle tipologie che potevano ambire a fare domanda per il bonus al 110 per cento. Apriti cielo. Lega e Movimento Cinque stelle hanno chiesto il dietrofront (anche per tutelare i rispettivi elettorati di riferimento) e così il governo ha acconsentito a ricomprendere anche le ville monofamiliari tra quelle cui erogare il finanziamento, con un estensione fino al 31 dicembre 2022. Ma con una specifica: e cioè che l'Isee familiare non superi i 25mila euro. E proprio questo è stato l'oggetto del contendere dell'ultim'ora in Consiglio dei ministri.  

 

"La conferma della proroga del Superbonus 110% per le abitazioni monofamiliari e funzionalmente indipendenti è un primo risultato ma dopo ci aspettiamo nuovi passi avanti in vista dell’approvazione in Consiglio dei ministri. Come ribadito da Giuseppe Conte, chi sta dalla parte della crescita e della sostenibilità non può non estendere la platea delle famiglie che possono accedervi, eliminando il vincolo dell’Isee a 25.000 euro, consentendo l'applicazione alle seconde case ed estendendo la portata temporale a fine 2023 come per le altre tipologie", hanno scritto i deputati del M5s Riccardo Fraccaro e Luca Sut. "Il Governo è ancora in tempo ad aggiustare il tiro e a non mortificare gli effetti positivi del Superbonus 110% su ciclo economico, occupazione e decarbonizzazione", ha aggiunto il capogruppo grillino alla Camera Davide Crippa. Seguiti a ruota dalla sottosegretaria alla Transizione ecologica, la leghista Vannia Gava. Che su Twitter ha commentato così: "Il Superbonus 110 per cento con tetto Isee a 25.000? Una misura inefficace, che resterà inutilizzata, utile soltanto per piantare una nuova bandierina demagogica. Chi ha un Isee così basso ha problemi più urgenti di quello dell’efficientamento energetico. Cerchiamo di essere concreti!". 

Il decreto prevede anche, per gli edifici oggetto di demolizione o ristrutturazione, "la detrazione anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nella misura del 110 per cento per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023, del 70 per cento per quelle sostenute nell’anno 2024 e del 65 per cento per quelle sostenute nell’anno 2025", un meccanismo progressivamente a scalare. Su questo s'è trovato un accordo tra le forze politiche. Che però, come detto, non sono disposte a fare passi indietro sull'innalzamento dell'Isee. 

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