Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri (LaPresse)

Editoriali

Per fare un tavolo non ci vuole lo sciopero

redazione

Della mobilitazione di Cgil e Uil non si comprendono ragioni e obiettivi

Lo sciopero generale di oggi è un test importante soprattutto per Cgil e Uil. Un primo piano di valutazione riguarderà l’adesione da parte dei lavoratori, dopo il dato non proprio esaltante dello sciopero della scuola (6 per cento). L’altro piano riguarderà l’impatto politico e quindi le conseguenze concrete che i sindacati riusciranno a strappare al governo e ai partiti di maggioranza dopo la manifestazione di oggi. Ed è evidente che una cosa è funzione dell’altra. Il rischio per i leader sindacali che hanno indetto lo sciopero, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, è molto elevato perché se le conseguenze finali dello sciopero sono ancora incerte, una è già assodata: la rottura del fronte finora unitario con la Cisl di Luigi Sbarra, molto polemico rispetto alle ragioni e all’opportunità dello sciopero.

 

Riuscirà la prova di forza di Cgil e Uil a compensare la rottura dell’unità sindacale, senza peraltro lasciare cicatrici nel rapporto con la Cisl? È difficile da prevedere, ma al momento l’asticella delle aspettative pare piuttosto bassa. In alcune interviste il leader della Uil ha invocato il dialogo e rivendicato già un primo risultato: “Il governo ci convoca per parlare di pensioni, è il frutto della nostra mobilitazione”. Sembra un po’ scarsino come successo, visto che fino a pochi giorni fa, più che il frutto, il tavolo sulle pensioni era la causa della mobilitazione. Il ministro Andrea Orlando, infatti, già il 3 dicembre aveva proposto di avviare il tavolo sulle pensioni due settimane dopo e proprio questo eccessivo ritardo rispetto ai tempi della legge di Bilancio aveva spinto Cgil e Uil a indire lo sciopero. Se uno degli obiettivi dell’azione dei sindacati è un tavolo che ci sarebbe comunque stato, e che per giunta partirà più tardi del previsto proprio a causa della mobilitazione, allora difficilmente si può ritenere lo sciopero  un successo.

Di più su questi argomenti: