Pierluigi Lopalco (foto Ansa)

La storia

Pure Lopalco alla fine si è scocciato di Emiliano

Annarita Digiorgio

L'assessore dimissionario è stato costretto a difendere molte scelte del governatore che non condivideva. I rapporti si erano deteriorati da tempo. Ora s'era stancato di continuare a metterci la faccia

Il professore Pierluigi Lopalco si è dimesso da assessore regionale alla sanità della giunta pugliese guidata da Michele Emiliano. Dopo i primi mesi i rapporti con il governatore si raffreddarono, tant’è che un commissariamento de facto avvenne già con la destituzione dell’assessore dall’organizzazione della campagna vaccinale affidata al più fedele capo della protezione civile regionale. Da tempo il professore aveva tolto il pannello con il logo “Regione Puglia” nelle sue ospitate televisive, ma la rottura fu evidente il giorno dell’inaugurazione dell’ospedale Covid in Fiera del Levante senza l’assessore. Costruito con un bando segreto e aperto a marzo 2021 con fondi regionali lievitati da 10 a oltre 21 milioni, in barba ad ogni criterio di trasparenza sugli appalti in forza dello stato di emergenza. Un appalto su cui oggi indaga la procura di Bari, e da cui il prof. Lopalco ha sempre voluto tenersi fuori. E che ha fatto si che la famosa Fiera del levante, mentre tutte le altre a partire dal salone del mobile hanno rappresentato il rilancio dell’economia italiana dopo la pandemia, è stata l’unica a chiudere i battenti nel 2021 e oggi mette in cassa integrazione i suoi dipendenti.

Tra i motivi della rottura ci sarebbe anche la non condivisione della decisione del Governatore di lasciare ai genitori la scelta di mandare i figli a scuola, che di fatto ha fatto si che i bambini pugliesi fossero gli unici a rimanere a casa due anni interi, risultando ultimi nella classifica invalsi. Una decisione non giustificata dai dati sanitari, ma che pure Lopalco fu costretto a difendere. Come del resto il professore assessore ha sempre difeso tutte le decisioni di Emiliano, a partire dalla posizione, unica in Italia, di combattere quella che Lopalco chiamò “la tamponite, l’epidemia del tampone”: dal primo momento si sono sempre tenuti bassi i test per propagandare la narrazione della Puglia Covid free, e mentre tutti gli altri facevano tamponi anche all’aeroporto, la coppia Emiliano e Lopalco metteva in isolamento “i pugliesi che sono andati a fare le vacanze a Malta”, continuando a invitare i turisti a venire in Puglia.

Con l’arrivo dei vaccini poi la Puglia finì persino sul Financial Times come esempio negativo per le infinite categorie (sacerdoti, imprenditori, operai dell’acquedotto pugliese) vaccinati a gennaio quando le dosi scarseggiavano ed erano riservate a sanitari e fragili. A denunciarlo fu il segretario regionale del Partito democratico, il deputato Marco Lacarra (ricandidato alla segreteria regionale ora commissariata dal pd nazionale per violazioni allo statuto): “In Puglia - scrisse Lacarra- vaccini a persone che riescono a farselo somministrare sfruttando conoscenze e favori, mentre persone con patologie gravi e anziani aspettano il loro turno: la magistratura intervenga, con pene esemplari per i furbi e radiazione per i sanitari complici”.

Fu aperta un’inchiesta della procura e sentito anche Lopalco che aveva firmato le circolari che autorizzavano le categorie. L’inchiesta un paio di settimane fa, è stata archiviata, ma ha scritto la procura: “tale scelta di procedere a preferire quadri dirigenziali può apparire non scevra da censure sotto il profilo dell'opportunità, una scelta di valori proiettata verso canoni economici ed utilitaristici non sempre direttamente collegati alla fragilità dei soggetti”. Scelte di Emiliano su cui Lopalco fu costretto a mettere la firma, e per cui oggi, alla vigilia della nomina dei direttori asl, e della somministrazione di un farmaco off label che Emiliano vuole dare a una bambina affetta da sma fuori dalle indicazioni Aifa, non è più disposto a mettere la faccia.

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