ANSA/ MATTEO CORNER 

Il Cav. e il Colle

Vincolare Draghi al governo per tentare la corsa al Quirinale. I piani di Berlusconi

Francesco Stati

In una riunione con i consiglieri regionali, la precisazione: “Noi speriamo che il premier, che deve continuare a governare fino al 2023, possa svolgere una funzione importante anche dopo”. E i suoi lo spingono

Le ambizioni quirinalizie sono più di un sogno, per Silvio Berlusconi, anche se lui, di fronte alla stampa, nicchia. A spingerlo non solo parte della società civile, ma anche gli alleati di Lega e Fratelli d’Italia, con azioni ed endorsement più o meno concreti. La presenza di Mario Draghi, però, renderebbe la corsa al Colle più difficile. Ecco allora che il Cav. mette le mani avanti e fa trapelare che sarebbe meglio se il presidente del Consiglio mantenesse il suo ruolo a Palazzo Chigi fino al 2023, per eliminare il più ingombrante degli sfidanti. Che, però, non è detto che parteciperà alle votazioni per il Quirinale. “Non ho ancora deciso”, avrebbe detto la scorsa settimana ai collaboratori che hanno avuto modo di confrontarsi con lui sul tema.

Nella riunione con i suoi consiglieri regionali, Berlusconi ha dichiarato: “Siamo i primi sostenitori del governo Draghi, che proprio noi abbiamo voluto e che sta lavorando bene perché recepisce le nostre idee, ma sappiamo che l’unità nazionale è una soluzione temporanea e che alle elezioni del 2023 si tornerà alla contrapposizione tradizionale fra centro-destra e centro sinistra”. Fin qui nulla di strano. Poi, la dovuta precisazione: “Noi speriamo che Draghi, che deve continuare a governare fino a quella data, possa svolgere una funzione importante anche dopo. Su tutto questo credo non ci siano divergenze serie, al di là di qualche incomprensione personale che invito caldamente tutti a superare”.

A supportare (direttamente e indirettamente) l’ambizione del Cav. ci sono anche i ministri in quota Forza Italia. Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale, si è espressa così sul tema in un’intervista a La Stampa: “Mario Draghi deve restare a palazzo Chigi,  perché è l’unico che può garantire la qualità delle riforme abilitanti per il Pnrr, altre soluzioni sarebbero di galleggiamento”. Poi, il sostegno a Berlusconi: “Ora che è tornato in campo, il presidente ha rimesso le cose a posto. Io sono al suo fianco. Se si candiderà al Quirinale lo sosterremo compatti”. Mattarella bis e Draghi permettendo, dunque, a gennaio il Cav. si prepara alla sua battaglia politica più importante.