Foto: Instagram di Silvio Berlusconi 

il summit a Bruxelles

Berlusconi: "Gelmini fuori dalla realtà. Draghi meglio a Chigi. Io al Colle? Sto bene"

Francesco Stati

Il Cav. va al vertice dei Popolari con "una sorpresa per Merkel" e prova a sedare le polemiche dentro Forza Italia. Poi, la stoccata a Salvini e Meloni: “Hanno la metà della mia età. E quindi capirai, se devo preoccuparmi... sono il professore in cattedra e loro gli allievi”

“Le dichiarazioni di Mariastella Gelmini sono contrarie alla realtà”. Così Silvio Berlusconi, appena arrivato al vertice del Partito Popolare europeo, risponde alla ministra agli affari regionali. In seguito alla scelta di Paolo Barelli come nuovo capogruppo alla Camera, voluto direttamente dal Cav. su indicazione del coordinatore Antonio Tajani, la forzista aveva dichiarato: “L’ultima stagione del berlusconismo non mi rappresenta e non rappresenta neanche Berlusconi”. Di qui la replica del diretto interessato a lei e a tutti quelli che lo attaccano per la sua strategia, compresi i ministri Mara Carfagna e Renato Brunetta. Gli stessi che gli contestano l’alleanza con il duo sovranista Meloni – Salvini e parlano di “malcontento diffuso”. “Non c’è nulla di cui debba preoccuparmi – continua lui – non succede assolutamente niente, nella maniera più assoluta, sono veramente sereno al 100%, non so cosa gli ha preso a questi qua”. 

Nel programma del Cav., un appuntamento con Angela Merkel, “con cui ho avuto modo di collaborare in tutti i miei quasi dieci anni di governo – spiega – sempre notando in lei un atteggiamento positivo nei confronti del nostro Paese. Poi, la confessione: “Ho un piccolo omaggio per ricordare questa nostra collaborazione, che ha sempre avuto dei risultati concreti e positivi. È una sorpresa”.

Tra gli altri temi toccati, il dopo-Mattarella. Berlusconi si dice contrario all’ipotesi Draghi al Colle: “Sarebbe certamente un ottimo presidente della Repubblica, ma mi domando se il suo ruolo attuale continuando nel tempo non porterebbe più vantaggi al nostro Paese. Abbiamo un rapporto antico e solidissimo, sono stato io che, vincendo le obiezioni forti di un mio ministro, Tremonti, l’ho portato a governatore della Banca d’Italia”. E a chi gli chiede come si vedrebbe al Quirinale, risponde: “Lo vedo in forma, dopo un po’ di acciacchi dovuti al Covid. Per il momento non ha idee a riguardo”. In tema governo, pronta la difesa del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese: “Penso che sia un ministro di questo governo, che noi sosteniamo tutti convintamente. Quindi, suggerisco sempre di astenersi da prese di contrasto con i singoli ministri”.

E sull’europeismo degli alleati del centrodestra, spiega: “Non si deve guardare a singole prese di posizione che molto spesso fanno parte di quella dialettica politica di propaganda che purtroppo ancora vige nella politica italiana. Io sono assolutamente sicuro che quelli che sono i nostri principi fondamentali siano condivisi fino in fondo dai nostri alleati. Forza Italia ha imposto la carta dei valori che deriva proprio dal Ppe. La Lega ormai è distante dal sovranismo, per arrivare nel Ppe servirà tempo”. Poi, la stoccata a Salvini e Meloni: “I miei alleati hanno la metà della mia età. E quindi capirai, se devo preoccuparmi... sono il professore in cattedra e loro gli allievi”. 

Il presidente di Forza Italia interviene anche sul futuro dell’Ue: “L’Unione Europea deve dotarsi di una politica estera unica e delle forze militari unite. Soltanto così, diventando anche protagonista militare sulla scena mondiale, potrebbe e potrà opporsi all'espansionismo cinese, che in effetti dovrebbe preoccuparci tutti, con gli Stati Uniti, la Federazione Russa, l’Australia e il Giappone”. E sulla Polonia: “C'è ancora da trattare perché ha sottoscritto un trattato, come tutti gli altri Paesi Ue, in cui ha accettato che la legislazione europea prevalesse su quella nazionale. Sono sempre contrario alle sanzioni, perché quando sono in discussione gli interessi dei vari Paesi non mi sembra il caso. Bisogna approfondire l’argomento, con una discussione tranquilla, che deve arrivare a risultati che accontentino l’una e l’altra parte”.