Il caso

Berlusconi scrive ai deputati: Barelli capogruppo. Ma è rissa dentro FI

Mentre il presidente di Forza Italia è a pranzo con Salvini e Meloni, alla Camera implode il partito azzurro: tutti contro tutti

Simone Canettieri

Il Cav con una lettera ai deputati indica il nuovo capogruppo. Brunetta prova a forzare la mano chiedendo il voto segreto, ma il suo blitz va a vuoto. Gelmini minaccia scissioni

Nessun blitz. Non di persona, almeno. Basterà una lettera. Un dispaccio che dalla villa regale sull'Appia verrà recapitato all'assemblea del deputati azzurri a Montecitorio. Così Silvio Berlusconi prova a sedare la zuffa prima che inizi davvero: indicando Paolo Barelli come capogruppo, e Sestino Giacomoni vice. Consociativismo azzurro, insomma. Ma il Cav. con questa mossa scongiura un'operazione che avrebbe, quella sì, avuto dell'incredibile, nella storia trentennale di Forza Italia: una votazione con due fronti contrapposti, la formalizzazione dell'esistenza di due correnti contrapposte, insomma la fine dell'epoca in cui l'investitura del capo, una sua parola, valevano a risolvere qualsiasi baruffa.

Non sarà così, pare. Perché, appunto, Berlusconi ha indicato su una lettera l'esito desiderato. Lo ha fatto benedicendo quel Barelli, presidente della Federnuoto, fortemente voluto da Antonio Tajani; e al contempo promuovendo a suo vice quello che invece, nel disegno dei tre ministri azzurri, avrebbe potuto essere il suo sfidante. Maria Stella Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna avevano infatti promosso un documento per richiedere che, anziché procedere con l'acclamazione di Barelli, si procedesse a una regolare votazione. E su quel foglio avevano raccolto 26 firme: abbastanza per richiedere che si procedesse con lo scrutinio. Ma a quel punto la spaccatura tra il fronte centrista, guidato dalla delegazione ministeriale, e quello filosovranista che si ritrova nella guida di Tajani, sarebbe stata evidente. Per questo il Cav. decide di intervenire. Non fisicamente, ma comunque in prima persona. La lettera è stata inviata.  

 

L'assemblea ha visto il tutti contro tutti. Il ministro Renato Brunetta ha provato a forza la mano e a chiedere comunque il voto segreto sul capogruppo: tentativo andato a vuoto. Mariastella Gelmini ha minacciato scissioni dicendo che non si ritrova più in questa ultima stagione del partito. Dopo due ore l'assemblea è finita: Barelli sarà capogruppo, ma c'è un partito in mille pezzi.  Il tutto mentre il Cav. è a pranzo con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. 

 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.