Foto LaPresse/Stefano Cavicchi

Verso il rimpasto in giunta

La sanità è un problema per la Lega in Sardegna e Piemonte

Redazione

Due regioni accomunate dal governo di centrodestra (ma non a trazione leghista) e con i due assessori alla Sanità (leghisti) sulla graticola. Perché Nieddu e Icardi ora rischiano

Strutture sanitarie alle corde da una parte, l'affannosa gestione dell'emergenza Covid-19 dall'altra. Intanto il clima politico cambia, la Lega arretra e anche a livello locale le ripercussioni si fanno sentire. Soprattutto in Sardegna e Piemonte, dove i governatori Christian Solinas e Alberto Cirio sono espressione rispettivamente del Partito sardo d'Azione e di Forza Italia. Due storie diverse ma con un problema comune: c'è aria di rimpasto in giunta e sulla graticola c'è l'assessore leghista alla Sanità. Una carica chiave in tempo di pandemia, che in entrambi i casi è finita al centro di importanti criticità. Finora Mario Nieddu e Luigi Icardi hanno retto, ma rispetto alle elezioni del 2019 i rapporti di forza sono cambiati e questo per il Carroccio potrebbe essere il prezzo da pagare.

  
Il caso di Mario Nieddu in Sardegna

Eppure le sfumature sono diverse, da Cagliari a Torino. Dal capogruppo Giagoni al coordinatore regionale Zoffili, la Lega in Sardegna difende a spada tratta l'operato di Nieddu. Che nelle ultime settimane ha dovuto fare i conti con la sanità locale sull'orlo del collasso per cause al di là dell'andamento della pandemia – al momento la regione conta una ventina di nuovi casi al giorno. Mancano i medici di base, gli specialisti, il personale sanitario negli ospedali. Dove per tutta l'isola, soprattutto all'interno, si accusano quotidianamente problemi di strutture obsolete e poco sostenute dalle istituzioni. Le proteste di piazza sono scoppiate a Cagliari, nel nuorese. E sia il capogruppo sardista sia quelli dell'intergruppo centrista (Udc-Cambiamo, Riformatori e Forza Italia) chiedono a gran voce il rimpasto in giunta. Nieddu intanto incontra i sindaci, prende tempo e si gioca la carta dei "decenni di mancata programmazione che abbiamo ereditato due anni fa, e sono difficili da correggere". Sa di non avere soluzioni rapide per intervenire. Ma anche se "Churchill in grado di sostituirlo non ce ne sono", come ha detto Giagoni all'Unione sarda, lo scaricabarile sulle amministrazioni passate stavolta potrebbe non bastare. Lo sa anche Solinas.

  
Problemi per Luigi Icardi in Piemonte

Il Piemonte invece riflette l'inquietudine delle ultime amministrative, culminate nel flop del centrodestra a Torino. Dall'inizio della pandemia, le tensioni fra il governatore Cirio e Icardi non sono mai mancate. Ma anche se oggi la situazione nella regione si è normalizzata, l'assessore alla Sanità rischia di ricevere il benservito per la discussa gestione dei primi mesi del 2020. Perché la Lega ora sta rinunciando a difenderlo. Incalzano sia la crescita di FdI nel torinese (consensi raddoppiati in due anni), sia la via indicata da Forza Italia fuori dal Piemonte (la Calabria e Trieste, uniche affermazioni della tornata elettorale). Il rimpasto conservativo in giunta regionale è alle porte e per la sanità ci sarebbe già la soluzione: uno scambio di cariche fra Icardi e Alessandro Stecco, presidente della commissione Sanità sempre della Lega. Se a Cirio e agli altri della coalizione andrà bene, per il Carroccio sarebbe una prospettiva tutto sommato indolore. Anche se Icardi, intanto, pure in una recente intervista al Corriere ha fatto eco al collega sardo: "Abbiamo ereditato una situazione disastrosa". È l'evergreen dei salviniani in difficoltà.

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