le sfide del nuovo sindaco

Come sarà la Roma di Gualtieri (secondo Gualtieri)

Gianluca De Rosa

La città dei 15 minuti, con i servizi decentrati sul territorio e linee metro più estese. Il programma ambizioso del nuovo sindaco per trasformare la Capitale passa da alcune sfide. La prima è "una giunta di livello" da annunciare in tempi brevi 

“Roma può essere la sorpresa dei prossimi anni”. È forse riassunta in questa breve frase pronunciata ieri con un filo d’emozione in piazza Santi Apostoli per festeggiare la vittoria la più grande sfida del nuovo sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Governare la Capitale, non si è nascosto l’ex ministro dell’Economia, è “un impegno da far tremare le vene e i polsi”. Cambiarla. Di più, rivoluzionarla, renderla un modello, è un’impresa che ha i contorni dell’impossibile. Gualtieri però sembra crederci. Si fida della congiuntura. Del momento propizio che è sintetizzato da tre dossier: Pnrr, Giubileo 2025 ed Expo 2030. La speranza, insomma, è che Recovery e grandi eventi possano portare nella Capitale le risorse finanziarie necessarie alla Roma che Gualtieri immagina.

 

Battere cassa

E infatti, nella prima intervista da sindaco in pectore rilasciata al Messaggero, l’ex ministro promette subito di battere cassa con il governo. "Chiamerò il presidente del Consiglio, Mario Draghi – dice -, gli chiederò di vederci il prima possibile, per parlare del Giubileo e dell'Expo. Sul primo mi aspetto che ci siano più risorse per Roma, per esempio con la legge di stabilità, per interventi straordinari sulle strade, sulle stazioni, ma anche per le politiche sociali”. Prima dunque si pensa alla sostanza. E anche in quello che promette come primo atto da sindaco c’è molto pragmatismo che a Roma significa occuparsi di monnezza. “Faremo una pulizia straordinaria della città”, garantisce Gualtieri che dovrà scegliere in fretta un nuovo manager per guidare Ama. Come anticipato dal Foglio, infatti, l’attuale ad scelto dai grillini Lorenzo Zaghis non aspetterà la nomina dei nuovi vertici, ma si dimetterà subito dopo la proclamazione di Gualtieri.

 

Monnezza

Ma spulciando le 138 pagine del programma elettorale, curato dal manager Marco Simoni, si scoprono anche le altre intenzioni sulla municipalizzata. Il neosindaco ha in mente una riorganizzazione che per anni hanno promesso, invano, anche i grillini: le Ama di municipio, 15 micro azienda autonome dal punto di vista organizzativo e logistico per una pulizia capillare della città. Sulla gestione del ciclo dei rifiuti, invece, Gualtieri è sempre stato molto reticente, ma nel suo programma c’è la linea dettata dalla Regione Lazio con l’apertura di due discariche, una per Roma e una per i comuni dell’area metropolitana. Inoltre, per i primi anni l’attivazione di tre tritovagliatori (mezzi mobili per il trattamento dei rifiuti indifferenziati) da utilizzare fino alla realizzazione degli impianti veri e propri. Nel programma si parla di nuovi Tmb, impianti di selezioni dei materiali (plastiche e cartone), compostaggi e una bioraffineria. Si punta alla chiusura del ciclo al 95 per cento entro fine mandato, con conseguente diminuzione della Tari del 20 per cento. Per la logistica e la movimentazione dei rifiuti, il programma di Gualtieri prevede invece un accordo per l’utilizzo come stazioni di trasferenza delle aree dismesse di Anas. Gli obiettivi sulla differenziata non sono utopici: entro il 50 per cento nei primi due anni di consiliatura ed il 65-70 entro fine mandato.

 

Tram, metro e monopattini

Nei primi 100 giorni l’obiettivo è anche varare 23 delibere di giunta per dare una svolta al capitolo trasporti e mobilità. A partire dal completamento della linea C fino a Clodio e i prolungamenti delle metro A, B e B1. Ma anche per la realizzazione spedita di una serie di linee tram considerate fondamentali per il Giubileo (Termini-Vaticano-Aurelio,Togliatti, Verano-Tiburtina, Termini-Parco di Centocelle-Giardinetti). La grande spina dorsale delle metropolitane e dei tram dovrà essere affiancata anche dalla micromobilità – biciclette e monopattini in sharing – per percorrere il cosiddetto “ultimo miglio”. Dal punto di vista dell’innovazione, invece Gualtieri promette di realizzare un’app integrata che consentirà di avere “la pianificazione del viaggio, il pagamento digitale delle tariffe per i diversi servizi di trasporto pubblico (compresi bus a chiamata, sharing, taxi e parcheggi), informazioni in tempo reale sulla situazione della mobilità, proposte di coincidenze e percorsi alternativi”. Capitolo bus: si punta ad ampliare la flotta con 500 nuovi mezzi elettrici o ibridi.

 

La città dei 15 minuti

L’obiettivo è arrivare alla città dei 15 minuti, con quartieri attrezzati di tutti i servizi pubblici – trasporti, scuola, presidio sanitario, servizi amministrativi, parco, palestra, biblioteca, teatro e centri culturali – raggiungibili in meno di un quarto d’ora. Lo slogan supercool scelto da Gualtieri per la sua campagna elettorale è stata mutuato dalla sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, che ha promesso per la Capitale francese lo stesso destino. Ma anche le invenzioni più moderne, si sa, vengono da lontano. In particolare, l’idea della città dei 15 minuti è un aggiornamento con tanto di perifrasi ammiccante delle “neighborhood unit”, le unità di vicinato, pensate nel 1923 in un concorso nazionale di architettura a Chicago, come proposta di assetto per costruire nuovi quartieri residenziali compatti, che offrissero in ogni sottoperimetro della città servizi, attrezzature pubbliche e abitazioni. Gualtieri punta per questo all’apertura 24 ore su 24 delle biblioteche comunali, ai centri giovani, uno per municipio, sul modello dell’ex libreria Zalib a Trastevere che il I Municipio ha affidato ad un’associazione giovanile che l’ha trasformata nel “Centro giovani I municipio”. Ma anche centri antiviolenza, palestre e coworking (anche qui la logica è almeno uno per municipio). Qualcosa nella Capitale già esiste, ma creare una rete così capillare di servizi pubblici non sarà un’operazione banale.

 

Giubileo 2025

Per quanto riguarda come organizzare l’unico grande evento per adesso sicuro, il Giubileo del 2025, Gualtieri non ha ancora deciso. Sempre parlando con il Messaggero ha spiegato: “Sono sincero: l'idea del mega-commissario mi lascia un po' perplesso, ma ci siederemo subito al tavolo col governo per parlare della governance”.

 

Toto giunta

Per realizzare il suo programma, Gualtieri ha già promesso “una giunta di livello” che sarà annunciata in tempi brevissimi. “Come ha fatto Beppe a Milano”, diceva qualche giorni fa incontrando ai Parioli il sindaco del capoluogo lombardo, che ha comunicato la sua nuova squadra in pochi giorni. I ben informati dicono che sabato potrebbe essere il giorno decisivo. C’è poi da capire quanto Gualtieri vorrà premiare il suo “campo largo”. Di certo dovrà riservare un posto in giunta per qualcuno della sua lista civica che ha raccolto quasi il 6 per cento delle preferenze. L’ha coordinata Alessandro Onorato, ristoratore e già consigliere con Alfio Marchini. Potrebbe essere lui il prossimo assessore al Commercio. Mentre la capolista, Monica Lucarelli, già presidente dei giovani imprenditori romani, potrebbe essere il nuovo vicesindaco. L’altra papabile è l’ex assessora di Barcellona Francesca Bria, oggi nel cda della Rai.   

Dentro al Pd invece i nomi dati in odor di assessorato sono due: il consigliere Eugenio Patanè ai Trasporti e la capolista dem ed ex presidente del I municipio Sabrina Alfonsi alla Scuola.

Altri nomi che si fanno vengono dal presente o dal passato della Regione Lazio: si parla di Albino Ruberti, attuale capo di gabinetto del governatore Nicola Zingaretti, che potrebbe svolgere lo stesso ruolo in Campidoglio e di Alessandra Sartore, oggi sottosegretario al Mef, ma per anni stimatissimo assessore al Bilancio alla Pisana. Con lei, pensano in molti dentro il Pd, i conti della Capitale sarebbero al sicuro. Non è detto invece che ci siano posti in giunta per ‘Roma Futura’ e ‘Roma civica ecologista’, le liste collegate a Giovanni Caudo e Massimiliano Smeriglio (ma anche Amedeo Ciaccheri e Stefano Fassina) hanno raccolto entrambe il 2 per cento dei consensi. In un’intervista uscita questa mattina sul Corriere della Sera Goffredo Bettini, ringraziato pubblicamente ieri da Gualtieri “per i suoi consigli”, ha usato parole significative: “I 5 Stelle non indicheranno nomi per la giunta, ma anche i partiti della coalizione vincente nel contribuire alle scelte debbono avere fiducia nelle decisioni definitive che spettano a Gualtieri, e solo a Gualtieri”.

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