Festival dell'Innovazione

"L'innovazione sia orientata alla concorrenza", dice Vittorio Colao

L'intervento del ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale al festival del Foglio

Redazione

“Dobbiamo spingere per un’innovazione non 'da convegno', non fine a se stessa, ma orientata al recupero della produttività e all’incremento della concorrenza”. Questo l’auspicio del ministro per la Transizione digitale Vittorio Colao, ospite in videoconferenza al festival dell’Innovazione di Venezia, organizzato dal Foglio. Un tema, quello del collegamento tra innovazione, produttività e concorrenza, che per il titolare del superministero voluto da Draghi deve essere centrale nel dibattito pubblico. Non solo per la necessità di rilanciare l’economia nazionale, cresciuta a rilento già nei quindici anni precedenti alla pandemia, ma soprattutto per dare nuove opportunità ai giovani. Per Colao, “in Italia i ragazzi hanno meno opportunità di accesso al mercato, meno opportunità di guadagnare. Dobbiamo spingere per un’innovazione orientata al recupero di produttività e all’incremento della concorrenza. Più basata sulla scienza, sull’ingegnosità intesa come brevetti e nuovi modi di produrre o rendere servizi, ma anche su regole nuove che sfidino lo status quo”. 

  

Per il ministro, la chiave per l’innovazione non è (come ci si potrebbe aspettare) negli investimenti nelle lauree Stem (legate a facoltà di tipo scientifico), quanto piuttosto dall’attenzione alle attitudini dei giovani, con un occhio di riguardo per l’eccellenza e alla passione. Il riferimento è alla “regola di Bill Gates”, secondo cui con ventimila ore si può diventare esperti di qualsiasi argomento. Un metodo, secondo Colao, che richiede impegno e costanza nel corso degli anni. Non solo i giovani, anche gli educatori devono spingere per le eccellenze: “Anche a chi si occupa di istruzione deve collaborare – prosegue – contano molto l’intensità e l’eccellenza, in qualunque materia. Dobbiamo recuperare il concetto di merito, non di meritocrazia, e di eccellenza nel fare qualunque cosa, non solo ingegneria, fisica e altre”.

 

C’è spazio anche per una chiamata alla responsabilità per la stampa, vista come “controllore” della buona attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Per il ministro, bisogna avere l’ambizione di riportare l’Italia a livelli di eccellenza. “Ho fissato dei target – aggiunge – bisognerà continuare a mantenere questa ambizione per i nostri giovani. Il Pnrr, volendo, potrebbe anche realizzarsi solo in parte, essendo una collezione di progetti, e tra qualche anno poi si potrebbe tracciare un bilancio di cosa è andato e cosa no. Io, di contro, credo che dobbiamo mantenere l’ambizione che sta dietro al Piano, e cioè la visione di dare ai nostri ragazzi un paese eccellente, in un contesto in cui vogliamo ci sia un momento di rilancio delle ambizioni e del posizionamento dell’Italia”.