il candidato col refuso

L'ultimo dei democristiani. Breve storia di Paolo Oronzo Magli, candidato a Roma

Stefano Ciavatta

Si è presentato alle prossime amministrative per diventare sindaco sotto il segno di Andreotti. Vuole far tornare Acea di proprietà del comune. E' convinto che raggiungerà il ballottaggio "e dopo si vedrà". Ritratto dell'ultima scheggia della diaspora dc

Con il ricorso respinto dal Tar del Lazio presentato dal candidato sindaco Rodolfo Concordia per il partito politico Democrazia Cristiana di Angelo Sandri, è sceso a 21 il numero di candidati per il Campidoglio. Ma soprattutto rimane un solo democristiano in gara. Chi? Nella lista dei candidati trascritte dai giornali è comparso spesso il nome di Paolo Oronzo Mogli. In realtà non esiste, c’è stato un refuso nel ricopiare il cognome. Il candidato è Paolo Oronzo Magli. Che al Foglio spiega: “Evidentemente non sanno leggere, era scritto chiaramente, l’errore di trascrizione ci sta però c’era anche l’email e il telefono, bastava chiamarmi. Prendo la faccenda in buonafede, tutti si possono sbagliare, ma perseverare è diabolico. Abbiamo degli avvocati nel movimento, ci stanno pensando loro”.

Magli è il segretario politico del Movimento Politico Libertas, 71 anni, pugliese, cattolico cristiano, da 50 anni a Roma, vive a Frascati. Maresciallo dell’aeronautica, ha lavorato nelle basi Nato, un po’ di carriera nella capitale, “mia madre non voleva che frequentassi la scuola per piloti”. Laurea in scienze politiche e honoris causa in ingegneria civile e stradale. Industriale edile e costruttore: “Ho fatto il direttore dei cantieri sulla Cassia, dei lavori di illuminazione della Cassia bis, sulla Trionfale fino a Ottavia, facevo appalti con Acea e Comune, Roma l’ho girata tutta. Un tempo per riparare una buca di un metro per un metro si doveva dare la garanzia di due anni”.


MPL è una delle schegge fuori tempo massimo della frammentazione democristiana. Si legge infatti sul sito: il Movimento Politico Libertas “nasce nel 2014 per volontà di alcuni componenti del Consiglio nazionale della vecchia Democrazia Cristiana” e per riportare al centro della politica italiana “quei valori democratici legati anche al cattolicesimo, che caratterizzarono il pensiero di Don Sturzo e di De Gasperi”. Per la cronaca: soltanto dal fatidico scioglimento del 1993 al 2008 si contano 40 sigle della diaspora. Alla galassia degli ex si è affiancata poi quella dei neo democristiani della rinascita, magari neanche iscritti alla Balena Bianca, però convinti di esserne gli eredi in tutto e per tutto (a cui la Cassazione ha detto no). Un vaso di pandora di sigle politicamente fuori dai giochi ma giuridicamente vive.


L'ultimo sindaco DC fu Pietro Giubilo nel 1989. Nel 1993 il candidato prefetto Carmelo Caruso si accollò la catastrofe scudocrociata, quando al ballottaggio andarono Rutelli e Fini. Poi il nulla. Si puó dire quindi che Magli è l'ultimo candidato democristiano? “Certo, anche se noi come Libertas siamo stati sempre di centro, centristi, liberali, mai liberisti. Non mi rivedo nelle altre anime della DC, ma rivendichiamo la centralità di Libertas nel partito, mi rivedo culturalmente nell’anima centrista di Giulio Andreotti, che non a caso non è mai stato segretario della DC”. Il MPL si candida al primo municipio, al quinto e il quindicesimo, cinquantatre candidati in tutto, più il sindaco. Perché non correte con Michetti? “Non abbiamo nulla a che spartire con quel centrodestra, siamo di centro e basta. Non c’è opposizione a Roma, anche loro fanno parte della torta che viene spartita. Noi vogliamo stare dalla parte del popolo”. Che farete al ballottaggio? “Noi pensiamo di andare al ballottaggio. Qualora non ce la facessimo, decideremo sul da farsi”.


Il presidente nazionale del MPL è Antonio Fierro, ex dirigente Iri ed ex presidente di un altro movimento di matrice cristiana, Veritas. Nel ginepraio chiedo aiuto a Gabriele Maestri, autore di “Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male” e del progetto online “I simboli della discordia” molto aggiornato. “Fierro rivendica sempre di essere stato iscritto alla vecchia DC, e per questo avrebbe voluto riportare in operatività il partito. Ha partecipato ad alcuni tentativi, organizzando anche un congresso del 2013 a Perugia, ma vedendo che c’erano problemi insormontabili ha scelto di proseguire autonomamente con un soggetto politico per non avere i noti problemi legati all’uso del nome, del simbolo e del patrimonio, riproponendo i valori dei circoli giovanili Libertas e del partito. Con il numero di firme richieste ridotte a un terzo, Il MPL è riuscito a candidarsi a Roma”. Per il cultori parlamentari: MPL è stato in Senato da febbraio 2016 fino all’estate 2017 con il gruppo parlamentare Grandi Autonomie e Libertà (Grande Sud, Popolari per l’Italia, Moderati, Idea, Alternativa per l’Italia, Euro-Exit, M.P.L e vari altri), grazie al senatore, Bartolomeo Pepe, ex grillino confluito nel gruppo misto.


Magli ha già una partecipazione politica laterale, nella lista legata a Gabriella Sisti, candidata sindaco a Ciampino per l’Unione di Centro nel 2019 (già candidata 2014 per il Nuovo Centrodestra, oggi invece a Italia Viva) che proprio prima del ballottaggio finì rinviata a giudizio (udienza fissata a gennaio 2022) con il compagno per furto, ricettazione, diffamazione e attentati contro i diritti politici del cittadino nei confronti dell’avversaria di FDI poi eletta


La promessa del candidato sindaco Magli è che “nei primi 30 mesi riusciremo a realizzare la maggior parte del programma. In caso contrario chiederò la fiducia ai romani stessi”. Attraverso un referendum? “Anche ascoltando i romani, ci sono tanti modi”. Cosa farà se diventasse Sindaco? “ Faremo tornare l’Acea di proprietà del Comune di Roma e al popolo romano, emetteremo i Bic, i buoni di investimento comunali, vogliamo rimettere a posto il sottosuolo romano che perde acqua ovunque” E poi “un pacco alimentare ogni mese alle famiglie che risultano disagiate: l’importante per noi è la famiglia, il principio e connubio di tutta la nazione dalla nascita da bambino fino alla chiamata di Gesù Cristo”.