La variante Meloni: i vaccini non funzionano, a meno che non vada lei al governo

Luciano Capone

Contro l'epidemia la leader di FdI sfodera l’incoerenza. Dice che si rischiano nuove chiusure perché il green pass non riesce a contenere un virus che buca la vaccinazione di massa. Ma se andrà al governo a lei basterà vaccinare poco e considerare il Covid “una malattia qualsiasi”

Dopo un anno e mezzo di Covid, un leader politico dovrebbe essersi fatto un’idea della vicenda. Eppure la linea di Giorgia Meloni su vaccini, green pass e gestione dell’epidemia è completamente assurda. Non nel senso che è (solo) sbagliata e quindi pericolosa, ma nel senso che è illogica e incoerente. Vengono cioè affiancate ad affermazioni false o infondate considerazioni e deduzioni contraddittorie.

 

E’ emblematica di questo cocktail di confusione l’intervista rilasciata a Libero in cui la leader di Fratelli d’Italia attacca il governo Draghi per aver puntato sui vaccini: “Non è stato fatto nulla, ci sono solo il dio vaccino e la dittatura del green pass, ma è un errore in termini d’efficacia”, dice la Meloni. La sua tesi è che i vaccini “servono soprattutto alle categorie a rischio, anziani in particolare” mentre il beneficio scende con il diminuire dell’età tanto da diventare superflo sotto una certa soglia (che fino a poco fa per FdI era 40 anni).

 

Ma soprattutto, è il grido d’allarme, “i vaccini da soli non fermano l’epidemia. Avanti così, rischiamo nuove chiusure”. Secondo la Meloni “il governo sul piano della comunicazione sta facendo un’operazione spregiudicata e pericolosa. Se Draghi dice che il green pass ti libera e il ministro Bianchi sostiene che se si è vaccinati si può stare in classe senza mascherina, si inducono comportamenti sbagliati solo per fare propaganda alla campagna vaccinale. Quali sono le evidenze scientifiche che i vaccinati non contagiano?”. Il ragionamento della Meloni fin qui ha un senso: occhio perché in questo modo si può indurre una falsa sicurezza, che poi spinge le persone vaccinate a comportamenti molto rischiosi che potrebbero far aumentare il contagio (quello che economisti e psicologi chiamano “effetto Peltzman”). E per gli stessi motivi la Meloni attacca l’uso del green pass: “Mi sembra che il suo obiettivo non sia fermare il contagio ma vendere il vaccino”. Questa è evidentemente una mistificazione, visto che i vaccini sono stati già acquistati e vengono pagati indipendentemente dalle iniezioni, anche se lasciati scadere. E ancora: “Non si dica che il green pass serve a evitare le chiusure, quando invece il suo scopo è solo introdurre surrettiziamente l’obbligo vaccinale”.

 

La posizione della Meloni è, quindi, fino a questo punto, di estrema cautela. I vaccini, seppur utili ad alcune fasce d’età, le più anziane, non risolvono il problema perché non bloccano il contagio e perciò inducono una falsa sicurezza che potrebbe portare a nuove chiusure. Questo giudizio pessimista si basa su alcune valutazioni di fondo errate sui vaccini. Ad esempio, i recenti dati dell’Istituto superiore di Sanità dicono che i vaccini sono molto efficaci in tutte le fasce d’età (al 78% per la diagnosi di Covid, al 94% per l'ospedalizzazione, al 97% per ildecesso). Inoltre i dati che arrivano dal Regno Unito e dalla Norvegia (come riporta Enrico Bucci) indicano che il vaccino è anche molto efficace nel bloccare il contagio (nel 65% dei casi rispetto ai non vaccinati). Vuol dire che sono lo strumento più efficace per evitare l’infezione.

 

Ma se non garantiscono al 100% dal contagio, come ricorda la Meloni, la soluzione dovrebbe essere quella di aggiungere al green pass altre restrizioni o accortezze (ad esempio l’obbligo di mascherina) e non, come invece suggerisce la Meloni, fare a meno del green pass e della vaccinazione di massa. E’ un completo controsenso rinunciare allo strumento più efficace perché non lo si ritiene efficace al 100 per cento. Come è una totale contraddizione dire, come fa sempre la Meloni, che la sua strategia di contenimento dell’epidemia qualora arrivasse al governo sarebbe di non fare nulla: “Se, come si dice e penso, il vaccino consente di non ammalarsi gravemente, salvo casi eccezionali, bisogna smettere di contare i contagi, uscire dallo stato d’emergenza, trattare il Covid come una malattia qualsiasi e preoccuparsi solo se si riempiono le terapie intensive”.

 

Per la Meloni di opposizione il vaccino sarebbe una falsa soluzione che, anche se imposto surrettiziamente da Draghi attraverso il green pass, porterebbe comunque a nuove chiusure perché i contagi aumenterebbero comunque. Per la Meloni di governo, invece, il vaccino diventa la vera soluzione perché talmente efficace che, seppure il suo esecutivo non lo consiglierebbe a tutti né tantomeno imporrebbe misure come il green pass volte a ottenere una vaccinazione di massa, riuscirebbe a contenere quella che è “una malattia qualsiasi”. In pratica si punta tutto una nuova mutazione: il virus diventa buono se lei arriva a Palazzo Chigi. E’ la variante Meloni.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali