Michele Emiliano (foto LaPresse)

Il caso

Emiliano è contro il Tfr per gli eletti pugliesi. Ma quando era sindaco incassò la liquidazione

Michele De Feudis

Nel 2014 il presidente della Puglia aveva finito il secondo mandato da sindaco di Bari: prese quasi 100mila euro di buonuscita, lo stesso trattamento di fine corsa che adesso vuole cancellare. Laricchia (M5S): “Abrogare la legge prima che cambi idea di nuovo”

Chi di Tfr ferisce, di Tfr perisce. La fatwa del governatore Michele Emiliano contro i consiglieri regionali pugliesi che avevano votato la reintroduzione del trattamento di fine mandato per i consiglieri innesca imprevedibili cortocircuiti. “È stato un errore”, aveva dichiarato il presidente dal palco della festa regionale del suo partitino, Con, a Manfredonia, ma le cronache della Gazzetta del Mezzogiorno dell’estate del 2014 rilevavano che, in qualità di sindaco di Bari a fine corsa dopo due mandati, aveva ricevuto quasi centomila euro di buonuscita dalle casse di Palazzo di città. L’argomento è stato ripreso anche dal Corriere del Mezzogiorno-Puglia.
Eppure, nei giorni scorsi, proprio Emiliano, sempre dal palco della festa regionale a Manfredonia del suo partitino, Con, aveva criticato la delibera adottata all’unanimità del consiglio regionale, spiegando che era stata adottata senza che chi l’ha materialmente scritta avesse avuto il garbo di avvisarlo. Eppure quell’emendamento ha registrato anche il voto a favore del vicepresidente regionale, il dem Raffaele Piemontese, emilianista doc, nonché assessore al Bilancio… 

La tesi di Emiliano ora è per l’abrogazione della norma: “Non posso che incoraggiare tutti i partiti di maggioranza e opposizione e i consiglieri che intendono abrogare immediatamente la norma, per lasciare la possibilità a livello nazionale di prendere una decisione, in un senso o nell’altro, che individui il medesimo trattamento per i consiglieri di tutte le regioni italiane”. Insomma il nodo non è il Tfr che di cui si sono dotati i consiglieri regionali pugliesi una notte di fine luglio, ma la politica nazionale che non ha normato la vicenda in maniera uniforme per tutte le regioni…

Antonella Laricchia, candidato governatore dei 5S e unica grillina all’opposizione della giunta giallo-rossa in consiglio, offre questa lettura della vicenda: “Al netto di un approfondimento sulla provenienza dell’accantonamento del Tfr da sindaco di Emiliano, era chiaro da subito che la sua posizione contro l’attuale Tfr fosse solo elettoralistica. Ci sono le comunali e quindi non può che essere contrario a questa norma. Ora tocca ai consiglieri regionali provare a abrogare la legge, prima che cambi idea nuovamente…”.

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