Matteo Salvini (foto Ansa)

editoriali

Salvini, Mps e il Crac del Territorio

Redazione

Può il voto a Siena giustificare la scelta di un modello bancario fallimentare?

Matteo Salvini è uscito allo scoperto, al termine di un crescendo nient’affatto rossiniano. Il leader della Lega ha detto oggi chiaro e tondo di essere contrario alla vendita (anzi “la svendita”) del Monte dei Paschi. E ha offerto anche la sua soluzione: “Un terzo polo bancario italiano avvicinando a Mps (con la regia dello stato) altri istituti emiliani, liguri o pugliesi per poter trasformare Mps nella Banca dei Territori, lasciando a Intesa e UniCredit il ruolo di grandi player”. Non è un fulmine a ciel sereno, su Mps Salvini ha  la stessa linea dei grillini (notare il richiamo alla Puglia, visto che il M5S ha proposto da tempo di mettere insieme la banca senese e la Popolare di Bari), una posizione già espressa tre anni fa nel programma di governo gialloverde, quello che aveva dato vita al Conte I.

C’è della coerenza, dunque? Forse, ma in primo luogo ci sono le elezioni e Salvini lo ha immediatamente ricordato. Il suo arcinemico Enrico Letta è sceso in campo per il seggio  lasciato vacante da Pier Carlo Padoan quando è diventato presidente di Unicredit, la banca che dovrebbe acquisire Mps. Se la vogliamo buttare in politica il sindaco di Siena, l’avvocato Luigi De Mossi, eletto come indipendente per il centrodestra, è stato consigliere di amministrazione della Sansedoni, la società immobiliare della Fondazione Mps. Conosce bene il mondo Montepaschi. E chi non lo conosce in quel di Siena? La Lega, dunque, non vuol perdere la banca del comune che ora governa, anche a rischio di violare i patti nel governo nazionale. Lo strappo è forte e ne vedremo le conseguenze. Quanto al merito, l’Italia è piena di banche del territorio, con esiti a dir poco discutibili. Qualche nome? La Popolare di Vicenza, Veneto Banca (territori  dove la Lega ha vasti consensi), le quattro banchette del centro Italia (tra cui la famosa Etruria), la Popolare di Bari, la genovese Carige e via  fino a Mps. Sono arrivate tutte sull’orlo del crac e anche oltre. Chi ci dice che una grande Banca dei Territori (con le maiuscole) non finisca in un grande Crac (sempre con la maiuscola)?

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