L'intervista

Ricciardi nell'Iss francese: "Dovevo essere più ascoltato. Salvini? Danneggia il paese"

Parla il consigliere del ministro Roberto Speranza che entrerà anche a far parte dell'Istituto superiore di sanità francese

Simone Canettieri

"Il populismo è il miglior alleato del virus. La seconda e la terza ondata si potevano evitare. Tutti gli attacchi che ho ricevuto? Io ragiono per evidenze scientifiche"

In Italia c’è chi la tratta da terrorista  e così anche lei scappa in Francia?

“Non scappo.  E per  ora gran parte delle riunioni le farò in remoto, poi certo mi dividerò tra Parigi e Roma. E comunque ho sempre parlato in base a evidenze scientifiche. Anzi, se mi avessero dato più ascolto certi errori non ci sarebbero stati”.

Gualtiero, detto Walter, Ricciardi è stato appena nominato membro del comitato scientifico del Santé Publique France, l'Iss transalpino. Nell’Italia pandemica, il consigliere del ministro della Salute   ha avuto un ruolo centrale.  Se Rodolfo Sonego è stato il cervello di Alberto Sordi, si può azzardare la stessa cosa per Ricciardi  con Roberto Speranza. Lo sceneggiatore insomma della linea iper rigorista su chiusure e lockdown del ministro. Con il governo Conte, il docente della Cattolica andava spesso in tv da dove  annunciava  provvedimenti draconiani, con conseguente panico nell’esecutivo. Adesso con Mario Draghi si è adeguato allo Zeitgeist. Parla di meno.

“Con Conte avevo un rapporto  quotidiano. L’attuale premier non lo conosco, ma lo stimo moltissimo. Pensi, nel mio ufficio ho incorniciato la copertina di Time con il suo volto. Così come ci sono quelle di Mario Monti, Fabiola Giannotti e di Fabio Cannavaro”. Per Matteo Salvini lei è una specie di uccello del malaugurio. “In pandemia il populismo ha mietuto vittime e ha dimostrato tutti i suoi limiti. Le rispondo così, va bene?”.
 
Ricciardi lavorerà con l’Istituto superiore di sanità francese per i prossimi cinque anni. Professore, la storia del profeta e della patria è proprio vera. “Io ho ricevuto moltissimi attacchi da una serie di politici, ma mai dal governo. E dal ministro Speranza sono stato sempre ascoltato: il nostro rapporto è forte e di amicizia e continuerò a lavorare al suo fianco”. Si sente l’ultimo dei rigoristi nell’Italia che vuole aprire tutto?

“Sarei stato più rigido ad ottobre e a febbraio, questo sì. E comunque parlo solo in base a evidenze scientifiche. Sono le misure che prendono i governi a fare la differenza non il virus. I paesi che si possono permettere settantamila persone allo stadio lo fanno perché hanno seguito l’evidenza scientifica, chi è ancora alle prese con chiusure e limitazioni no”.  

Si è sentito inascoltato?

“Chi ha seguito certi provvedimenti adesso vive meglio”.

Dove ha sbagliato il governo Conte con il virus?

“Nella prima ondata ha preso misure adeguate, poi ha ceduto e sono arrivate la seconda e la terza ondata, evitabili con misure sanitarie ed economiche più efficaci”. Ma lei ha contestato anche le riaperture dei ristoranti decise da Draghi lo scorso 26 aprile. “Sì, perché questa è una battaglia di lungo periodo: viviamo nell’epoca delle pandemie, non possiamo cercare scorciatoie”.

Anche la Francia ha faticato all’inizio.

“Senza dubbio, ma adesso si è rimessa in corsia, soprattutto  con i vaccini. Essendo una repubblica presidenziale c’è una sola persona che decide: questo aiuta. E Macron in questa fase ascolta molto di più i consigli della comunità scientifica”.

E dunque il suo motto sarà ‘più Ricciardi e meno bistrot”?

“No. Più scienza e meno scelte di pancia, dettate da vari interessi”.

Lo confessi, si è sentito un po’ silenziato anche lei da Draghi?

“No, mi sono adeguato con piacere”.

E ora nemmeno un pizzico di revanscismo?

“No, ho avuto molti incarichi internazionali nella mia carriera. Non nascondo la mia soddisfazione, certo”. Davvero secondo lei Salvini è come Bolsonaro? “I populisti fanno tutti la stessa cosa: esortano alla ribellione, alla piazza. Ma poi vince il virus. Fortunatamente abbiamo un governo che frena queste pulsioni”. E se ci fosse stata solo la destra a Palazzo Chigi? “Sarei stato molto preoccupato. Salvini e le nuove aperture? Quando non ragioni ed esasperi fai un danno al paese”

(Ricciardi ha curriculum internazionale, ma anche una parentesi giovanile come attore con Merola e la Sandrelli: ah, les italiens!)
 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.