l'intervista
Romeo: “Con il ddl Zan la sinistra mina l'unità della maggioranza"
"Per rispettare Draghi e Mattarella serve accantonare i temi divisivi. Noi l'abbiamo fatto con flat tax e immigrazione", ci dice il capogruppo al Senato della Lega
Nel giorno in cui è la Lega a segnare una distanza dall’agenda di governo, con l’astensione dei suoi ministri in Cdm, lui offre una lettura opposta. “Quando questo governo è nato, il premier Draghi ci ha detto: in una fase emergenziale come questa, occorre che tutti i partiti accantonino le divisioni che hanno segnato gli ultimi vent’anni. Del resto, anche l’appello del presidente Mattarella all’unità nazionale andava nella stessa direzione. Com’è che adesso Pd, M5s e Leu si sono messi in testa di voler portare avanti disegni di legge che sono delle vere e proprie bandiere politiche?”. A parlare è il capogruppo al Senato della Lega, Massimiliano Romeo. E l’oggetto del contendere è la serie di proposte che il centrosinistra sta cercando in ogni modo di calendarizzare in Parlamento: il ddl Zan, una commissione sulle fake news, persino una legge sul fine vita. Vuole dire che iniziano a intravedersi strani movimenti tellurici che possono minare la stabilità della maggioranza? “Far nascere questo governo è una scelta che abbiamo difeso e continuiamo a difendere. Cerchiamo sempre di portare avanti le nostre proposte, ma in modo tranquillo, salvaguardando una concordia nei lavori parlamentari. Già nell’opera di governo è un’impresa riuscire a trovare una mediazione fra tutti i partiti, visto che proveniamo da culture profondamente diverse. Se poi – aggiunge Romeo –, mettiamo in mezzo temi ideologici come quelli che sta portando avanti la sinistra rischiamo di incendiare il clima politico della maggioranza”.
“Invece ci sarebbe bisogno di pompieri”, prosegue Romeo. Crede che si produrranno degli effetti sui vostri assetti già non così stabili? “Non ci si può dividere e creare tensione nelle commissioni, fare ostruzionismo presentando migliaia di emendamenti, e poi pensare di collaborare come se nulla fosse quando si tratta di affrontare interventi del governo. Queste divisioni rischiano di essere un problema serio per l’unità nazionale. E’ giusto che ognuno se ne assuma la responsabilità. Meglio metterlo subito in chiaro piuttosto che tenerlo sottotraccia, prima che esploda inavvertitamente”.
Secondo Romeo, anche la Lega avrebbe un lungo elenco di proposte che ha accantonato con spirito di responsabilità. “La flat tax, un maggior rigore nelle politiche migratorie. Non le citiamo nemmeno perché sappiamo i problemi che si innescherebbero”, dice. Beh, potreste pensare di metterle sul tavolo. “Ma contrasterebbe con lo spirito di questo governo. Ai miei senatori ho dato mandato di accantonare le proposte più divisive. Perché gli altri non fanno altrettanto? Sappiamo benissimo che dopo il ddl Zan sarà la volta dello Ius soli, di qualche altro intervento ispirato all’ambientalismo esasperato. Pd, M5s e Leu sono convinti di essere rimasti all’epoca del governo Conte. Si fregiano di avere la maggioranza nelle commissioni. Ma non lo capiscono che senza unità in Parlamento crolla tutta la credibilità delle istituzioni?”.
Forse dipende almeno un po’ dalla nuova segreteria Letta, nel Pd. Ha visto la foto con la felpa di Open Arms? “Credo sia stata una provocazione, con a fianco uno degli armatori costituitisi nel processo contro Salvini... Ma a colpi di provocazioni non si va avanti. Quello che vogliono è un nostro fallo di reazione: non ci caschiamo, si mettano l’anima in pace”. Durerà il governo Draghi? “Ci restiamo e lavoriamo con senso di responsabilità. Anche noi avremmo preferito andare a votare, e non vediamo l’ora di fare le nostre campagne elettorali battendo sui temi a noi più cari. Ma prima c’è da superare quest’emergenza. C’è tempo”.
L'editoriale del direttore