Michele Emiliano, presidente della regione Puglia (foto Ansa)

Il racconto

Che succede se in Puglia hai disabili gravi da vaccinare. Un test

Annarita Digiorgio

Una giornata a rincorrere centralini, asl e medici di famiglia, per scoprire se è vero quel che dice il ministro Speranza

"Dall’accordo stato regioni votato all’unanimità l’11 marzo, i disabili come gli anziani e i fragili, sono la priorità assoluta del piano vaccinale. Se qualche disabile ancora aspetta il vaccino può segnalarlo all’autorità nazionale che deve garantire questa priorità”. Sentite queste parole in diretta domenica sera a Rai3 dal ministro Speranza, ieri mattina ho cercato, come suggerito, di contattare l’autorità nazionale, per segnalare, nel mio caso, un paziente disabile grave allettato di 93 anni che avendo effettuato la prenotazione per il vaccino in Puglia l’8 febbraio ancora attende. Il primo passo è cercare di capire chi è quest’autorità nazionale. Penso subito al generale Figliuolo, quale autorità più di lui con penna sul cappello di feltro e stellette?

La pagina istituzionale del Commissario è confinata in un link nel sito del governo, con una ricca galleria fotografica del tour per l’Italia del generale, ma non vi sono numeri di telefono da contattare. Vado allora sul sito del ministero della Salute, che rinvia le segnalazioni Covid al famoso numero verde 1500. Mi metto in attesa per 25 minuti, neanche tanto considerando che la scorsa estate avevo superato i tre quarti d’ora. Ma in estate non c’erano i vaccini. La registrazione prima di mettermi in linea mi preannuncia che l’operatore che mi risponderà è in smart working. Chissà, penso mentre va la musichetta, se è vaccinato in quanto sanitario come tutti gli operatori del Cup (il call center della asl) della regione Puglia. Ve li ricordate, quelli famosi assunti al teatro con firma autografa di Michele Emiliano la settimana prima delle regionali? Loro, giovanissimi, sono tutti stati vaccinati a gennaio, in prima battuta, con Pfizer, eppure in smart working dall’inizio dell’emergenza con gli sportelli al pubblico chiusi. Riesco a parlare finalmente con un’operatrice del 1500, credo siciliana, gentile e disponibile. Le racconto la storia, il tipo di disabilità, e che ancora aspetto il vaccino. Lei mi risponde: “La capisco, e ha ragione, ma deve rivolgersi alla sua regione, noi non sappiamo come funziona in Puglia”. Come immaginavo, ma vista la sua cordialità mi permetto di insistere, e le racconto che proprio la sera prima in tv avevo sentito il ministro dire che si deve segnalare la presenza di un disabile che non riesce a vaccinarsi all’autorità nazionale. Ma il 1500, mi fa presente la gentile signora, non è un’ufficio reclami e lei non può prendere la mia segnalazione ma deve farlo la Regione.

Telefono al numero verde della mia asl, che dopo 20 minuti di musichetta mi butta giù, insisto e al terzo tentativo riesco finalmente a parlare con un’operatore, altrettanto gentile. Come già sapevo, mi dice che anche quello non è un ufficio segnalazioni, ma la mia prenotazione domiciliare registrata l’8 febbraio, e fissata per il 10 marzo, è stata passata al mio medico di base, e sarà lui a vaccinarmi. Dopo infatti aver assegnato gli appuntamenti a tutti gli over 80 che erano riusciti a prenotarsi (via cup o farmacia), senza nessun avviso regione Puglia ha deciso di non rispettare quegli appuntamenti, anzi di cancellarli tutti, anzi ha proprio deciso che non erano mai esistiti: “Sono appuntamenti fittizi” aveva scritto l’assessore prof. Lopalco su Twitter. Quindi dopo aver dato loro una data, la regione ha deciso che a occuparsi degli anziani allettati e dei fragili, la priorità assoluta di Speranza, non dovesse essere il loro personale, ma i medici di base, che tecnicamente sono personale privato in convenzione con la Asl. Perché  si è deciso che proprio quelli che secondo Speranza sono la priorità assoluta debbano essere vaccinati dai volontari, e non dai medici della asl?

 

Nel frattempo regione Puglia ha aperto gli hub per tutti i non fragili, indiscriminatamente dai 60 ai 79 anni, senza prenotazione, a chi arriva prima: 870 mila persone ammassate per contendersi 130 mila dosi. Che però faranno il vaccino prima della priorità assoluta votata dalla Conferenza stato regioni. Il medico di base infatti dice che non ha ancora le dosi, che aspetta da mesi quelle di Moderna, il cui 40% è fermo da settimane nei frigoriferi pugliesi insieme alle 130 mila di Astrazeneca. L’assessore Lopalco ai tanti pugliesi che, con la mia stessa priorità assoluta, gli segnalavano che il medico di base dice di non saperne nulla, ha risposto, sempre su Twitter: “dica al medico di non venire in regione ma di andare su Google”. L’autorità mondiale.

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