Bonafede è “sollevato” e si gode il suo quarto d'ora di oblio
Le 200 pagine di relazione sullo stato di salute della giustizia da un mese campeggiano sui siti di Camera e Senato. È l'eredità bonafediana
Alfonso Bonafede fino a qualche settimana fa era l’epicentro della crisi politica, insieme al Mes e alla delega sui Servizi. Ora non si parla più né di Bonafede, né di Mes. L’avvocato Alfonso, che si è pure iscritto a Telegram nei giorni scorsi (concedendosi una botta di privacy), è tornato a fare il deputato semplice, gli manca solo la telecamerina come quando faceva le dirette streaming dal Consiglio comunale di Firenze per raccontare l’epoca renziana. Non più capodelegazione del M5s, ruolo ostico, nemmeno ministro. Portavoce dei cittadini, semmai, secondo antica consuetudine del M5s.
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- David Allegranti @davidallegranti
David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.