Lucaselli gela Salvini: "Ho parlato con la Meloni, resto in Fratelli d'Italia"

Valerio Valentini

Il capo della Lega la considerava già acquisita. La deputata meloniana non nega i dubbi, ma smentisce il suo cambio di casacca. "Giorgia mi ha rassicurato, faremo un'opposizione propositiva"

E insomma, che fa Ylenja? Matteo Salvini ha già dato il suo imprimatur: "Dite che passa con noi". I suoi colleghi di Fratelli d'Italia giurano invece che no, non si muoverà, che è tutta una montatura che quelli del Carroccio hanno messo su per coprire lo smacco di Gianluca Vinci, deputato che dalla Lega s'è trasferito nel gruppo di Giorgia Meloni. E così Giorgio Mulè, incrociandola nel cortile di Montecitorio, la ferma e la interroga scimmiottando con fare di burlone, lui che è siciliano, l'idioma padano. "E aluura?".

E allora Ylenja Lucaselli, tarantina di origine ma eletta in Emilia, 44 anni, si concede a qualche domanda. E ci tiene a chiarire: "No, non me ne vado". 


Eppure, onorevole, i leghisti la davano per fatto, il passaggio. 
"Ho sentito il dovere di pormi delle domande, di riflettere. Ma ieri sera ho avuto una lunga chiacchierata con Giorgia Meloni che mi ha chiarito alcuni dubbi. E dunque posso dire con certezza che il mio posto è qui. In Fratelli d'Italia. All'opposizione".


Dubbi, diceva?
"Credo sia un momento troppo drammatico per il paese per potersi permettere il lusso di stare sull'Aventino a indicare, semplicemente, gli errori degli altri. Bisogna sporcarsi le mani".


E la Meloni l'ha confortata?
"Mi ha rassicurato su un punto. Che la nostra opposizione sarà propositiva e costruttiva. Non saremo indifferenti ai problemi del paese, specie a quelli che più mi stanno a cuore".


Ad esempio?
"Gli investimenti al Sud. Il Recovery plan è una straordinaria opportunità, non la sia può in alcun modo boicottare. Anche dall'opposizione, avanzeremo su questo istanze concrete. E poi, da tarantina, non posso che citare l'Ilva". 


Dicono che Giorgetti spenda belle parole per lei. E che Salvini la abbia cercata in prima persona. 
"Stimo Giancarlo e conosco molto bene Matteo, siamo amici anche al di fuori della politica. È un momento molto particolare per il paese: è normale porsi delle domande, confrontarsi anche con chi guida altri partiti. Per questo ho ritenuto giusto scambiare alcune osservazioni con Salvini, parlargli con franchezza. E apprezzo il coraggio con cui vuole tentare di stare al governo indirizzandone la linea politica".


E però?
"E però apprezzo ancor più la coerenza di Giorgia. E dunque ho deciso: resto qui in Fratelli d'Italia"

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.