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la crisi di governo in diretta

Palazzo Chigi: "Se Renzi apre la crisi, impossibile un nuovo governo con Italia Viva"

redazione

Dopo il Consiglio dei ministri di stasera per licenziare il Recovery Plan, atteso il passo indietro dei renziani. Zingaretti: "I governi non si rilanciano mandandoli a casa". E il leader di Iv: "Se Conte ha i numeri andremo all'opposizione"

Nessuno può davvero sapere, al di là dei più o meno sapienti esercizi di previsione, come andrà a finire la giornata di oggi. Quella che culminerà alle 21 e 30 con un Consiglio dei ministri chiamato ad approvare il Recovery Plan e che un minuto dopo, stando a quanto vanno ripetendo i diretti interessati nelle ultime ore, potrebbe portare alle dimissioni delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti: la prima manifestazione di una crisi di governo che da ipotetica e sempre sospesa si farebbe d'un tratto tangibile.

 

Era stata la stessa ministra Bellanova, capodelegazione di Italia viva nella maggioranza di governo, a dire al Foglio non più tardi di ieri sera che come potesse andare a finire il Consiglio dei ministri era troppo presto per prevederlo, visto che a poco più di 24 ore dall'appuntamento il piano sul Recovery "non è ancora arrivato sulla mia scrivania". E così i retroscena dei giornali e le chiacchiere informali, che tratteggiano una serie di scenari che vanno dal semplice rimpasto alle dimissioni del premier Conte alla parlamentarizzazione della crisi fino a una sorta di stasi imposta dalle esigenze di calendario, subiranno in ogni caso, per un verso o per il suo opposto, una sterzata nelle prossime ore. 

 

Radio Popolare: "Conte ha depositato nome e simbolo del suo partito. Si chiamerà Insieme" (ore 19:40)

Secondo Radio Popolare, qualche giorno fa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe depositato nome e simbolo del suo movimento politico presso un notaio della capitale. Si chiamerebbe "Insieme", e dovrebbe essere il soggetto con cui il premier tenta l'ingresso ufficiale in politica. La notizia, che era stata data per primo dal solitamente ben informato account Twitter "Il portaborse", segue di un paio di settimane quanto scritto dal Foglio a proposito della nascita di Italia23, un think thank nato sotto l'impulso tra gli altri del deputato Raffaele Fantetti, e che si è pensato potesse rappresentare una prima forma organizzativa del futuro partito di Conte. 

 

Pd: "No all'apertura della crisi, ci sono molte cose da fare per l'Italia" (ore 17:40)

Dopo una riunione svolta da remoto i vertici del Partito Democratico hanno diffuso una nota unitaria. "Ci sono molte cose da fare per il bene dell’Italia di fronte alla crisi sanitaria, economica e sociale e alla domanda di sicurezza che viene dal Paese. L’urgenza è quella di dare risposte concrete per la rinascita italiana. Questa maggioranza può farlo", recita il testo firmato da Nicola Zingaretti, Dario Franceschini, Andrea Orlando, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. "La via maestra per servire l’Italia è approvare la bozza del Recovery Plan modificata con il contributo delle forze politiche, avviare il percorso parlamentare e impegnarsi per attivare in fretta le misure per il rilancio, l’economia, il lavoro. Subito, da domani, su proposta del Presidente Conte si discuta e si approvi il patto di legislatura per affrontare i problemi aperti e per rilanciare l’azione di Governo. Questa è una scelta di responsabilità e innovazione che deve spingere tutti a ritrovare il coraggio del dialogo e della collaborazione per il bene comune. Confermiamo la nostra contrarietà all'apertura di una crisi che ora, tra l'altro, impedirebbe l'approvazione del decreto ristori e gli aiuti per tanti italiani, per tante imprese e piccole attività in difficoltà". Un tentativo in extremis di ricucire uno strappo acuito dalle dichiarazioni e i posizionamenti odierni.

 

 

Renzi: "Evidentemente Conte ha i numeri. Vorrà dire che sarò all'opposizione" (ore 17:35)

Intercettato al Senato dalle agenzie di stampa, Matteo Renzi ha commentato l'evoluzione della giornata politica, con la presa di posizione del premier Conte che si è detto indisponibile a far partire altri governi con Italia Viva se ritirerà le due ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti dopo il cdm di stasera. "Evidentemente ha i numeri parlamentari per andare avanti. Per me non è un problema. È la democrazia parlamentare. Vorrà dire che sarò all'opposizione e che farò un'opposizione diversa da Salvini e Meloni. Non volevo far fuori Conte, sono io che mi sono fatto fuori da questo governo, sullo spreco di denaro pubblico non ci metto la faccia", ha commentato Renzi, quasi chiamando alla conta nei due rami del Parlamento, dove, come raccontato dal Foglio, uno spiraglio di coalizione alternativa sostenuta dai responsabili è stato paventato dai forzisti Renato Brunetta e Renata Polverini. "Io ho chiesto temi veri, non ho mai detto 'dimissioni Conte e poi vediamo. Le mie dichiarazioni sono state chiare. Penso che Conte sostituirà le ministre di Italia viva che si dimetteranno e poi andrà alle Camere per chiedere la fiducia. Non so se prima si recherà al Quirinale, comunque quando avrà dei nuovi ministri farà il passaggio parlamentare", ha ribadito Renzi. 

 

Spadafora: "Se Iv lascia è stop dialogo futuro con M5s" (ore 15:50)

"È il momento di chiudere questa crisi mai formalmente aperta e smetterla di essere appesi alle 'prossime 48 ore' più lunghe della storia repubblicana. È ovvio sottolineare che, se la crisi sarà formalizzata col ritiro delle ministre come più volte dichiarato da Renzi, la collaborazione tra Italia Viva e il Movimento 5 Stelle non potrà proseguire in alcun modo e in alcuna forma in futuro", ha detto il ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora.

   

Azzolina: "Difficile pensare di ricostruire con chi strappa" (ore 15:30)

"Difficile pensare di ricucire con chi strappa. Una crisi ora, in piena pandemia, sarebbe insensata". Lo scrive su Twitter il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina a proposito del clima di tensione che alberga nella maggioranza alla vigilia del cdm di stasera sul Recovery fund. 

  

Bellanova: "Conte ci tiene in ostaggio, riscrivere il programma" (ore 13:30)

 

Lo stesso ministro dell'Agricoltura e capo delegazione di Iv, Teresa Bellanova, a L'aria che tira ribadisce che per il suo partito non è una questione di "Conte o niente", al contrario "è Conte che sta tenendo in ostaggio la sua maggioranza. Bisogna prendere atto che una fase è chiusa - prosegue - e capire se si possa aprire un percorso di riscrittura di un programma. Si era iniziato a farlo, per iniziativa di Renzi, Zingaretti, Crimi e Speranza, che avevano incontrato Conte a novembre".

  

 

 

Di Battista: "'Sono morti tanti medici, prendiamo il MES' dicono i renziani. Che squallore" (ore 13:00)

"Da quando i cosiddetti renziani - ovvero un mediocre manipolo di politicanti assetati di potere e poltrone – hanno aperto, ovviamente solo sui giornali, la crisi di governo, sono morte, di Covid, 16570 persone. 16570 persone che oggi ricevono meno spazio delle dichiarazioni del mediocre manipolo. I morti si trasformano in fantasmi o, cosa ancor più indecente, in vessilli da sbandierare per volgari speculazioni politiche. “Sono morti tanti medici, prendiamo il MES” dicono i renziani. Che squallore". Lo scrive in un post su Facebook l'ex deputato del M5s Alessandro Di Battista, sin dall'inizio del governo Conte II uno dei più critici nei confronti dell'allenza con Renzi (e con il Pd). 

 

 

"Non so quel che farà o meno nelle prossime ore il manipolo di anti-italiani. Mi interessa quel che farà il Movimento. Ebbene io credo che se i renziani dovessero aprire una crisi di governo reale in piena pandemia, nessun esponente del Movimento dovrebbe mai più sedersi a un tavolo, scambiare una parola, o prendere un caffè con questi meschini politicanti. Figuriamoci farci un altro governo insieme", aggiunge poi Di Battista nel messaggio. 

  

Zingaretti: "Le elezioni anticipate sarebbero una sciagura"

  

   

Sull'ipotesi di governo ha parlato in mattinata il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "Le elezioni anticipate penso sarebbero una sciagura per l’Italia, in piena pandemia e con la voglia delle persone di lavorare, di riaprire imprese e aziende", ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti ospite di Start su Sky TG24. "L’Italia – ha spiegato – è il principale paese che beneficerà delle risorse europee. Nel momento di spendere andiamo a dire agli europei e al mondo che non siamo in grado e apriamo una crisi? Penso sarebbe un errore politico grave". Zingaretti, tuttavia, non ha escluso il ritorno alle urne, scongiurato invece da Renzi: "Se c'è una forza che può presentarsi agli elettori tranquilla rispetto al risultato è proprio il Pd. Alle ultime elezioni vere, quelle regionali e comunali, era il primo partito", aveva detto il segretario dem. 

  

E a Sky ha ribadito che "il Pd continua a chiedere un rilancio di governo ma una cosa è chiedere di rafforzarlo un'altra è farlo cadere. Il Pd ha promosso il rilancio ma rilancio non è mandare a casa il governo o provocare una crisi che il 99 per cento degli italiani non capisce. È un grave errore politico e io lancio un appello al buon senso". Se Iv ritira le ministre l'evoluzione "sarà una valutazione che farà il premier Conte con il presidente Mattarella, spero che ci si renda conto che così si entra in un tunnel di cui nessuno conosce l'uscita", aggiunge il segretario pd, secondo il quale se "il vaso si rompe, i cocci non si rimettono insieme".

  

Lo scontro (via tweet) tra Zingaretti e Rosato: "L’alleato di Trump è già a palazzo Chigi" (ore 12:30)

Su Twitter, Nicola Zingaretti scrive che "I governi non si rilanciano mandandoli a casa con una crisi che nessuno capirebbe. Sarebbe un errore politico. C'è il rischio che in Italia gli alleati di Trump tornino al potere". La risposta di Ettore Rosato non si fa attendere: "Nicola, ma l’alleato di Trump è già a palazzo Chigi", risponde il coordinatore nazionale di Italia Viva, riferendosi a Giuseppe Conte, attaccato in questi giorni da Iv per il suo passato sostegno a Donald Trump - il premier a Washington diceva: “Il mio governo e l’amministrazione Trump sono entrambi governi del cambiamento”

 

     

Renzi: "Davanti a tutti questi morti come si fa ad aprire crisi? Non vogliamo più ministeri ma più soldi per la sanità" (ore 12:10)

"A differenza di ciò che raccontano a reti unificate i cantori del pensiero unico, non c’è nessuna richiesta di poltrone, nessuna polemica pretestuosa, nessun atto irresponsabile. Quello che noi stiamo facendo si chiama POLITICA: studiare le carte, fare proposte, dare idee. Molti pensano che fare politica sia solo mettere un like. Noi in Italia Viva pensiamo che fare politica sia approfondire, studiare e poi decidere, non vivere di slogan e superficialità". Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news settimanale diffusa in mattinata, e dedicata alla particolare contingenza politica. "Leggo le veline di oggi sulla stampa: come si fa a aprire una crisi di governo con tutti questi morti? Io rispondo: davanti a tutti questi morti, noi non vogliamo più ministeri. Vogliamo più soldi per la sanità. È così difficile da capire?", aggiunge poco dopo il leader di Italia Viva. 

 

Palazzo Chigi: "Se Renzi apre la crisi impossibile un nuovo governo con Italia Viva" (ore 11:55)

Se il leader di Iv Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di Governo in piena pandemia, per il presidente Conte sarà impossibile rifare un nuovo Esecutivo con il sostegno di Italia Viva. È quanto trapela da fonti di Palazzo Chigi, che seguono di poco quanto enunciato dal capo reggente del Movimento cinque stelle Vito Crimi. 

 

Crimi: "Se Renzi ritira ministri no a un nuovo governo con Italia Viva" (ore 10:10) 

"Se Renzi si rende colpevole del ritiro dei suoi ministri, con lui e Italia Viva non potrà esserci un altro governo. Esiste un limite a tutto. Se ora, nelle condizioni in cui siamo, qualcuno si chiama fuori e saluta la compagnia, per noi è fuori e resta fuori definitivamente". Lo ha detto all'Ansa il capo politico reggente del M5S Vito Crimi sulle ipotesi di crisi di governo. "Non si può abbattere la casa e poi fare un sorriso e dire che va tutto bene", ha aggiunto Crimi, con questo sbarrando le porte all'ipotesi di un reincarico di Conte con la stessa maggioranza di governo che ricomprenda anche Italia Viva. "Il Consiglio dei ministri di questa sera è una bella notizia, stiamo per approvare il recovery Plan. Mi aspetto che vada in porto, visto che è il frutto di un lavoro condiviso da tutti. È la dimostrazione che stiamo lavorando e procedendo speditamente, non solo per il presente ma anche per il nostro futuro".

 

Di Maio: "Crisi inspiegabile" (ore 9:30) 

Secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che è intervenuto durante la trasmissione Agorà dopo essere rientrato da una missione diplomatica in Arabia Saudita, "la crisi sarebbe "inspiegabile e poco interessante sia per gli italiani che per l'estero". L'ex capo politico dei cinque stelle ha anche ammesso di ritenere che sia ancora possibile trovare un'intesa sui temi con gli alleati di maggioranza per scongiurare la fine del BisConte.