l'esclusiva del foglio

Ecco la lettera dei dissidenti del M5s contro il Mes. La maggioranza ora è a rischio davvero

Il testo integrale della lettera, e l'elenco dei deputati e senatori firmatari

Valerio Valentini

Quarantadue deputati e sedici senatori. La fronda dei grillini parasovranisti, che chiedono al governo di porre il veto sull'approvazione della riforma del Fondo salva stati, esce allo scoperto

Eccole, le firme. Quarantadue quelle dei deputati. Sedici quelle dei senatori. La fronda parasovranista del M5s, quella che ribadisce il suo immutato "No al Mes", esce allo scoperto, e dimostra di essere più numerosa di quanto non si pensasse alla vigilia. Una lettera, inviata poche ore fa ai "gentili Capo Politico, Capo Delegazione, Capigruppo e Membri del Governo", per annunciare la presentazione di una risoluzione parlamentare che esclude qualsiasi ipotesi di ratifica alla riforma del Mes, e che dovrebbe essere votata il 9 dicembre prossimo, quando il premier Giuseppe Conte verrà alle Camere per riferire alla vigilia del Consiglio europeo che darà il via libera al nuovo trattato, già approvato dall'Eurogruppo. Una risoluzione che, se venisse approvata dal Parlamento, di fatto delegittimerebbe il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e con lui l'intero governo, che proprio lunedì scorso ha dato il proprio assenso alla riforma del Mes. E, ciò che più conta, è che questa risoluzione, visti i numeri dei firmatari, manderebbe all'aria la maggioranza rossogialla, che pure gli estensori dell'iniziativa dicono di "non voler mettere a rischio". 

 

QUI IL LINK DIRETTO ALLA LETTERA INTEGRALE CON LE FIRME DEI SOTTOSCRITTORI DEL M5S

 

Ecco il passaggio conclusivo, e decisivo, della lettera. 

"In questi ultimi mesi, quindi, non sono mutati né i termini della riforma, né il ‘pacchetto completo’. Ciò che è cambiata invece è la volontà di quasi la metà del parlamento di accedere al MES, rendendo de facto questo strumento più vicino al nostro paese, ed il contesto macroeconomico legato alla pandemia Covid che rende ancora più inadeguato questo strumento. L'Europa del postcovid non può essere retta da strumenti pensati per assecondare politiche di austerità. Irrigidire ulteriormente questi strumenti, peraltro, sarebbe un grave errore storico, e non può bastare dire di non volere accedere al MES per avallare a cuor leggero una sua reformatio in peius, proprio per via dei suoi effetti immediati e perché nessuno può essere certo di rimanere al governo del Paese per sempre. In sintesi, il nuovo contesto dovrebbe portarci a riaffermare, con maggiore forza e maggiori argomenti, quanto già ottenuto negli ultimi mesi: NO alla riforma del MES. Per questi motivi, consci delle diverse posizioni nella maggioranza, che non vogliamo in nessun modo mettere a rischio, chiediamo che nella prossima risoluzione parlamentare venga richiesto che la riforma sia subordinata alla chiusura di tutti gli altri elementi (EDIS e NGEU) delle riforme economico-finanziarie europee in ossequio alla logica di pacchetto, o in subordine, a rinviare quantomeno gli aspetti più critici della riforma del MES sopra menzionati."


Qui l'elenco dei deputati: Berardini Fabio, Berti Francesco, Cabras Pino, Cancelleri Azzurra, Carabetta Luca, Colletti Andrea, Corda Emanuela, Costanzo Jessica, De Carlo Sabrina, De Girolamo Carlo Ugo, De Lorenzis Diego, Di Stasio Iolanda, Emiliozzi Mirella, Fantinati Mattia, Ficara Paolo, Forciniti Francesco, Frusone Luca, Giuliodori Paolo, Grillo Giulia, Grimaldi Nicola, Invidia Niccolò, Lombardo Antonio, Maniero Alvise, Martinciglio Vita, Menga Rosa, Olgiati Riccardo, Parisse Martina, Raduzzi Raphael, Rizzo Gianluca, Romaniello Cristian, Sapia Francesco, Scanu Lucia, Sodano Michele, Spessotto Arianna, Suriano Simona, Tuzi Manuel, Vallascas Andrea, Vianello Giovanni, Villani Virginia, Villarosa Alessio, Volpi Leda, Zanichelli Davide.

 

Qui l'elenco dei senatori: Abate Rosa Silvana, Angrisani Luisa, Corrao Margherita, Croatti Marco, Crucioli Mattia, Di Micco Fabio, Granato Bianca, Guidolin Barbara, Lannutti Elio, Lezzi Barbara, Mininno Cataldo, Morra Nicola, Romano Iunio Valerio, Russo Loredana, Trentacoste Fabrizio, Vanin Orietta.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.