Ecco perché nel governo Pd e M5s litigano sull'aerospazio
Il fallimento diplomatico del grillino Fraccaro nella sfida per il nuovo direttore dell'Agenzia spaziale europea. I conflitti di Palazzo Chigi intorno a Battiston e i timori di restare isolati nella nuova stagione di Joe Biden
Sarebbe stato brutto comunque, certo. Ma la figuraccia pesa tanto di più ora che, col cambio della guardia alla Casa Bianca, Washington ristabilirà verosimilmente i canali tradizionali, quelli tra la Nasa e l’Esa. Se infatti, in epoca trumpiana, si poteva anche scantonare dall’Agenzia europea dello spazio, giocando in proprio certe partite puntando sulla voglia del presidente tycoon di disarticolare l’Unione europea attraverso rapporti bilaterali coi singoli, è opinione comune che con Joe Biden si tornerà all’antico. E anche per questo, al Nazareno, la sconfitta rimediata nel risiko internazionale per la scelta del nuovo direttore generale dell’Esa sa di clamoroso. E non solo per la batosta nel gioco delle trattative più o meno indicibili, ma anche per gli scenari foschi che questa disfatta diplomatica prefigura per il comparto industriale, che da solo vale quasi l’1 per cento del pil. Per questo Dario Franeceschini, capodelegazione dem al governo, d’accordo col ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ha diramato l’ordine ai suoi: “Dobbiamo riprendere in mano il dossier aerospazio, tornare centrali. Alziamo la voce”.
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- Valerio Valentini
Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.