Il reportage
A Firenze le pietre della città parlano
Quattro passi per il capoluogo toscano, zona rossa che prova a resistere. Tra il dramma dei morti e quello dell’economia. No, senza il chiasso dei turisti non è diventata “più bella”
“A seguito dell’ultimo splendido Dpcm, siamo costretti a sospendere la nostra attività di ristorazione. Riapriremo (si spera!) mercoledì 25 novembre”, dice la trattoria su viale Amendola, in un miscuglio di desolazione e inguaribile ottimismo. Nel frattempo, dopo lo “splendido Dpcm”, la Toscana è pure finita in zona rossa, e non perché qua siano ancora tutti comunisti. Venerdì scorso, l’indice Rt della Regione era il più alto d’Italia, 1.8, e il tracciamento dei contagi al 39 per cento, praticamente niente. Eugenio Giani ha provato flemmaticamente a lamentarsi con il governo, dicendo che sono dati vecchi e proteggendosi con “l’orgoglio toscano” già utilizzato contro Susanna Ceccardi in campagna elettorale a settembre. Stavolta, però, con l’orgoglio toscano ci si fa gli impacchi.
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- David Allegranti @davidallegranti
David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.