Susanna Ceccardi, candidata della Lega in Toscana, con Matteo Salvini e Claudio Borghi (foto LaPresse)

regionali al veleno

La guerra sui sondaggisti. Cosa c'è dietro alla rabbia di Salvini contro Pagnoncelli

Valerio Valentini

Nel Carroccio scatta la paranoia da complotto. Ma intanto la Ceccardi crede nella rimonta in Toscana (una rilevazione riservata la dà a mezzo punto da Giani) e si affida allo spin-doctor che ha fatto vincere Bonaccini. Quei pettegolezzi su Cairo e Masia

Se è vero che sparare sul sondaggista che ti accredita di scarso consenso è un po' come illudersi di eliminare una brutta faccia rompendo lo specchio che la riflette, allora la rabbia con cui i leghisti hanno reagito all'ultima rilevazione di Ipsos per il Corriere sulle prossime elezioni in Campania tradisce il nervosismo che, dentro il Carroccio, caratterizza questo tribolato avvicinamento alle regionali. Perché, obiettivamente, mai s'era visto un partito che, reagendo a un sondaggio sfavorevole, annunciasse addirittura querela e richiesta di risarcimento. "Non ci stiamo", ha commentato stizzito il deputato Nicola Molteni, che è di Cantù ma sta in Campania come commissario inviato direttamente da Via Bellerio. "Quereliamo e siamo pronti a difendere la Lega e la realtà dei fatti in tutte le sedi opportune. Chiederemo e devolveremo 500mila euro di risarcimento agli ospedali della Campania". 

 

E' successo infatti l'impensabile, domenica. E' successo che sul Corriere della Sera, Nando Pagnoncelli ha fotografato la situazione campana a venti giorni dalle regionali: vittoria netta di Vincenzo De Luca (59,4 per cento), con oltre venti punti di distacco su Stefano Caldoro. Ma quel che ha turbato la giornata dei leghisti è stato il dato di Ipsos sui vari partiti: la Lega, quella stessa Lega che alle europee di un anno fa sfiorò il 20 per cento, sarebbe ora crollata al 3,3 per cento. Un terzo rispetto ai rivali prossimi di Fratelli d'Italia (10,2 per cento), quasi un quinto rispetto a Forza Italia (14 per cento), un sesto a confronto col Pd (19,2 per cento). 

Un affronto, per Matteo Salvini. E allora subito il fido Molteni, colonnello fedele al Capitano sin da quando era suo sottosegretario al Viminale, minaccia sfracelli. E poi, ovviamente, arriva Claudio Borghi, sempre all'erta quando c'è da smascherare qualche complotto in atto. Pagnoncelli? Per l'economista di fiducia di Salvini è pagato per "inventare modi camuffati da sondaggi per danneggiare la Lega a favore del sistema di potere vigente".

E allora ecco che, a supporto della sua tesi, Borghi ricorda di quando l'istituto Ipso aveva annunciato la flessione della Lega alla vigilia delle europee, accreditando il Carroccio del 30 per cento dei consensi. Ottenne poi il 34, dunque non così inesatto, a ben vedere. E del resto, se questa speculazione col senno del poi avesse davvero un senso, allora andrebbe anche detto che Pagnoncelli registrò un distacco minimo alle regionali emiliane del gennaio scorso, con Stefano Bonaccini avanti di appena due punti su Lucia Borgonzoni. Finì poi con un distacco quattro volte superiore, ma forse Borghi era distratto. 

 

E però c'è dell'altro, dietro alla reazione scomposta della Lega. C'è come la percezione di una crisi imminente, al sud. E siccome la realtà riassunta nell'assunto di Baudrillard – quello per cui i cittadini sono sondati così spesso che hanno perso ogni opinione – s'è andata ancor più ingarbugliando, negli anni, e ora sono i politici che vanno dietro ai sondaggi per ritrovare un'opinione, ecco che allora nella Lega è partita la paranoia della congiura ai danni di Matteo Salvini. E allora subito si sono diffuse le teorie più grottesche: quelle di un Pagnoncelli al soldo di Giorgia Meloni ("Si sa che lei sogna il sopressa su di noi, qui in Campania"), quelle di un Corriere che risponde agli ordini del suo editore e dunque "si accanisce con noi". Per questo si è tornato a parlare di strane telefonate di qualche settimana fa, di quando, cioè, un'interlocutrice accreditatasi come ambasciatrice di Urbano Cairo, avrebbe proposto ai vertici della Lega di affidarsi alle cure di Swg, di siglare insomma un contratto con loro, che essendo i sondaggisti di riferimento di La7, avrebbero potuto trattarli bene nelle rilevazioni del lunedì sera, per il Tg di Enrico Mentana. "E siccome noi ora abbiamo scelto Pregliasco, e non Swg, ora ce la fanno pagare", sbuffano a Via Bellerio. 

 

In verità, non tutti nel Carroccio si sono rivolti a YouTrend. Susanna Ceccardi, ad esempio, per la sua corsa in Toscana ha contattato Fabrizio Masia, di Emg-Acqua, ritenendolo evidentemente il più affidabile (e molto si vocifera tra i leghisti, in queste ore, di una rilevazione d'imminente pubblicazione di un altro sondaggista che darebbe la candidata leghista ad appena mezzo punto dallo sfidante di centrosinistra Eugenio Giani: candidato di quel Pd toscano che, in un incrocio contorto di consulenze, avrebbe chiesto proprio a Lorenzo Pregliasco di effettuare alcune rilevazioni nel mese che manca alle elezioni). Del resto, che la Ceccardi non voglia rassegnarsi a fare la controparte pisana della sua amica Borgonzoni, lo dimostra anche il fatto che ha deciso di affidarsi anche alle cure di quello che è stato uno degli artefici della vittoria di Bonaccini, e cioè Daniel Fishman, l'esperto di strategie di comunicazione che con la sua Consenso è ormai uno dei "guru" italici dell'arte britannica dello spin-doctoring. Arte che, come si vede, è bene che sia amorale, pronta a dispensare suggerimenti e consulenze a destra come a sinistra. E, alla bisogna, anche a influenzare i sondaggi: che poi sono l'unica verità a cui i leader politici di oggi s'interessano davvero.