La Ocean Viking a Marsiglia (LaPresse)

Le emergenze caso per caso con le ong

Redazione

Nuove navi piene di migranti nel Mediterraneo e si ripete sempre lo stesso film

Da alcuni giorni le navi di due ong navigano nel Mediterraneo cariche di oltre 150 migranti salvati da naufragi – 163 persone, per l’esattezza. La spagnola Open Arms ha salvato più di 120 persone in due operazioni separate tra giovedì e venerdì; la tedesca Alan Kurdi mercoledì ha salvato 40 migranti da una nave che stava affondando. Tra questi c’è un bambino di tre anni con una ferita da arma da fuoco lunga 10 centimetri sulla spalla. La Alan Kurdi è in acque internazionali davanti a Lampedusa, e il balletto penoso dei porti sicuri e del rifiuto di attraccare è già cominciato. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha subito twittato che la Alan Kurdi dovrebbe portare i migranti a Tripoli e ha promesso che i porti italiani non faranno accoglienza. Il centro di coordinamento della Guardia costiera italiana, inoltre, ha fatto sapere che della Alan Kurdi se ne devono occupare le autorità di Malta.

  

Bisognerebbe evitare che questi casi si ripetano a cadenze regolari. Lo stesso Salvini, nel tweet in cui negava l’approdo alla Alan Kurdi, ha scritto “ci risiamo”, a sottolineare la sua insofferenza. Ma in realtà quello del “ci risiamo” per il ministro dell’Interno è un metodo. Il governo ha eliminato ogni possibilità di aiuto e sostegno europeo, ha disertato i consessi internazionali in cui si parlava di immigrazione e di meccanismi automatici di redistribuzione – e si è trovato così a gestire l’emergenza caso per caso. Arriva una nave carica di migranti e l’unico protocollo messo in atto è quello del tweet da bullo in cui si promettono porti chiusi. Poi si bloccano in porto le navi delle ong, ma anche quello non funziona: ne stanno già arrivando altre, come una nave norvegese gestita da Sos Méditerranée e un’altra gestita da Mission Lifeline. Così ci si allontana dalla soluzione del problema – la presidente della Commissione europea von der Leyen, in visita ieri a Roma, ha detto di voler proporre “un nuovo patto per le migrazioni” – non si fermano le ong, non si salvano vite nel Mediterraneo e l’unico a guadagnarci è Salvini, che può continuare a giocare al poliziotto del mare.

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