Un soccorritore a Rigopiano (foto LaPresse)

Su Rigopiano Salvini fa copia-incolla dal decreto per la strage di Viareggio

Valerio Valentini

L'emendamento per risarcire i superstiti e i famigliari delle vittime è identico al testo del 2010 sul disastro ferroviario in Versilia. La fretta di intestarsi il merito del vicepremier dettata dalla campagna elettorale in Abruzzo

“Ai soggetti che hanno riportato lesioni gravi e gravissime è attribuita una somma determinata, nell'ambito del limite di spesa complessivo stabilito dal comma 1, in proporzione alla gravità delle lesioni subite e tenuto conto dello stato di effettiva necessità. All'attribuzione delle speciali elargizioni di cui al presente articolo si provvede, ai sensi del comma 7, nei limiti dell'autorizzazione di spesa di cui al comma 1”. Così recita l'emendamento presentato dal governo al cosiddetto decreto Semplificazioni, attualmente in discussione al Senato, e che riguarda le “Disposizioni in favore dei familiari delle vittime e dei superstiti del disastro di Rigopiano”. 

 

 

Così, invece, recitava il decreto legge – approvato su iniziativa bipartisan Pd e Pdl – 106 del luglio del 2010, destinato agli “Interventi in favore dei familiari delle vittime e in favore dei superstiti del disastro ferroviario di Viareggio”: “Ai soggetti che hanno riportato lesioni gravi e gravissime è attribuita una somma determinata, nell'ambito dell’importo complessivo stabilito dal comma 1, in proporzione alla gravità delle lesioni subite e tenuto conto dello stato di effettiva necessita. All'attribuzione delle speciali elargizioni di cui al presente articolo si provvede nei limiti dell’autorizzazione di spesa di cui al comma 1”. Uguale, sì.

  

Come già accaduto col caso Carige, quando il governo grilloleghista ha ricopiato – come rivelato dal Sole24Ore – il testo del decreto scritto da Gentiloni e Padoan per salvare Mps e le due banche venete, anche sul caso del risarcimento ai famigliari delle vittime della valanga di Rigopiano, che il 18 gennaio del 2017 causò la morte di 29 persone in un hotel di Farindola, ai piedi del Gran Sasso, il “governo del cambiamento” ha preferito cambiare poco, rispetto a provvedimenti già licenziati dai partiti della “vecchia politica”. D'altronde Matteo Salvini aveva fretta di promuovere il provvedimento, visto che le elezioni regionali sono imminenti (in Abruzzo si vota il 10 febbraio), e la cerimonia di commemorazione per il secondo anniversario della strage di Rigopiano ricorre proprio domani (e non a caso vi saranno presenti entrambi i vicepremier).

 

La sovrapposizione tra l'emendamento depositato dall'esecutivo gialloverde in commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, e il disegno di legge approvato nel giugno 2010 su iniziativa bipartisan Pdl-Pd (è evidente già nell'aspetto più rilevante, e cioè la cifra stanziata. Dieci milioni stavolta, dieci milioni anche allora – con l'unica differenza formale che oggi i fondi vengono trovati dalle casse del Viminale, dato che Matteo Salvini ci teneva a intestarsi personalmente questo provvedimento, mentre nel 2010 si ricorse, come da prassi, ai forzieri del Mef).

 

Ecco l'emendamento appena depositato al Senato: “Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 10 milioni di euro per l'anno 2019, si provvede mediante utilizzo delle risorse iscritte per l'anno 2019 nel Fondo per il federalismo amministrativo di parte corrente, di cui alla legge 15 marzo 1997, n. 59 dello stato di previsione del Ministero dell'interno”. Ecco il testo della legge sui famigliari delle vittime di Viareggio: “All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 10 milioni di euro per l’anno 2010, si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanenti di natura corrente, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, come determinato dalla Tabella C allegata alla legge 23 dicembre 2009, n. 191”.

 

Anche sulle modalità di elargizione dei fondi, è stato fatto un copia-incolla pressoché perfetto. Questo il testo su Rigopiano:

“Le elargizioni di cui al comma 1 spettanti alle famiglie delle vittime sono assegnate e corrisposte secondo il seguente ordine: a) al coniuge superstite, con esclusione del coniuge rispetto al quale sia stata pronunciata sentenza anche non definitiva di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio e del coniuge cui sia stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato, e ai figli se a carico; b) ai figli, in mancanza del coniuge superstite o nel caso di coniuge rispetto al quale sia stata pronunciata sentenza anche non definitiva di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio o di coniuge cui sia stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato; c) al convivente more uxorio; d) ai genitori; e) a fratelli e sorelle se conviventi e a carico; f) a conviventi a carico negli ultimi tre anni precedenti l'evento”.

 

Qui, invece, il decreto su Viareggio: “Le elargizioni di cui al comma 1 spettanti ai familiari delle vittime sono assegnate e corrisposte secondo il seguente ordine: a) al coniuge superstite, con esclusione del coniuge rispetto al quale sia stata pronunciata sentenza anche non definitiva di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio e del coniuge cui sia stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato, e ai figli se a carico; b) ai figli, in mancanza del coniuge superstite o nel caso di coniuge rispetto al quale sia stata pronunciata sentenza anche non definitiva di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio o di coniuge cui sia stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato; c) ai genitori; d) ai fratelli e alle sorelle se conviventi a carico; e) ai conviventi a carico negli ultimi tre anni precedenti l’evento; f) al convivente more uxorio”. Come si vede, l'unica differenza è che l'inversione tra il punto "f" e il punto "c".

 

Esenzione fiscale sui risarcimenti, ovviamente, prevista in entrambi i casi. Le elargizioni, infatti, “sono esenti da ogni imposta o tassa e sono assegnate in aggiunta ad ogni altra somma cui i soggetti beneficiari abbiano diritto a qualsiasi titolo ai sensi della normativa vigente” (Rigopiano), e “sono esenti da ogni imposta o tassa e sono assegnate in aggiunta ad ogni altra somma cui i soggetti beneficiari abbiano diritto a qualsiasi titolo ai sensi della normativa vigente” (Viareggio). 

 

Le uniche differenze, com'è ovvio, riguardano l'istituzione chiamata all'erogazione dei risarcimenti. Nel 2010, era “il sindaco del comune di Viareggio, d'intesa con il commissario delegato” nominato all'epoca per gestire l'emergenza, doveva “individuare  familiari delle vittime e i soggetti che hanno riportato lesioni gravi e gravissime di cui al comma 1 e determina la somma spettante a ciascuno di essi”. Ora, invece, è “la Presidenza del Consiglio dei ministri, d'intesa con i sindaci dei comuni di residenza delle vittime e dei soggetti che hanno riportato lesioni gravi e gravissime” che “individua le famiglie beneficiarie delle elargizioni” e “determina la somma spettante a ciascuna famiglia e a ciascun soggetto”. Altra variazione: nel caso di Viareggio, veniva fissata una cifra minima spettante ai famigliari di ciascuna vittima: “Una somma complessiva non inferiore a euro 200.000, che è determinata tenuto conto anche dello stato di effettiva necessità”. Nel caso di Rigopiano, invece, il governo gialloverde resta più cauto: “A ciascuna delle famiglie delle vittime – si legge nell'emendamento – è attribuita una somma determinata tenuto conto anche dello stato di effettiva necessità”. 

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