Matteo Salvini (foto LaPresse)

C'è un centrodestra che strizza l'occhio a Salvini

Annalisa Chirico

Obiettivo: strapparlo all’alleanza con il M5s. Attesa la risposta del Capitano

Roma, Tempio di Adriano. I posti sono tutti occupati, l’età media è altina, le donne si contano sulle dita di una mano. Ad aprire la manifestazione “Più Italia”, indetta dall’associazione Il Timone, è il padrone di casa, l’imprenditore Giancarlo Cremonesi, già presidente di Acea e della Camera di commercio della capitale.

 

La Lega non può restare prigioniera del M5s, per questo serve un centrodestra ampio – dichiara Cremonesi – Non siamo euroscettici ma il nostro paese merita rispetto al pari di Francia e Germania”. Per l’ex ministro di Alleanza nazionale Andrea Ronchi “è tempo di dar vita a una nuova formazione politica, la Lega di Salvini ha bisogno di una costola moderata. Noi non intendiamo uscire dall’euro ma rifondare l’Europa dei padri costituenti che non è quella dei Macron e dei Moscovici, quella che si occupa dei pomodori pachino e di simili amenità”.

 

Prende la parola pure l’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: “Ormai si parla soltanto di immigrazione, come se questo tema esaurisse di per sé il capitolo sicurezza. Non si può concentrare ogni sforzo sulla non accoglienza, sul dire ‘noi non li vogliamo’, la nostra posizione geografica non lo consente. Serve invece un progetto per far sì che i flussi siano effettivamente gestiti, senza trascurare questioni urgenti come la carenza di organico delle forze di polizia. Mi auguro che le diecimila assunzioni diventino realtà nella legge di Bilancio”.

 

Tenta di astrarsi dalla politica nazionale il presidente dell’Ispi Giampiero Massolo: “Venuto meno l’ordine mondiale fondato su libero mercato e primato dell’occidente, il rischio è un declassamento strutturale dei paesi industrializzati. Si assiste all’avvitamento di molte crisi internazionali con nuove minacce che, dal commercio di armi alla guerra cibernetica, rischiano di trovarci impreparati. Ogni paese persegue autonomamente il proprio interesse individuale, con la forza di cui dispone. L’Europa deve fare fronte comune verso i mercati internazionali e assumersi la responsabilità collettiva di difendere la tenuta della propria moneta anziché restare attaccata al singolo decimale. Per avere peso internazionale, potenze non globali come il nostro paese devono dotarsi di una visione globale. La nostra collocazione geografica, la tradizionale amicizia con gli Usa e il dialogo con la Russia rappresentano un’opportunità per rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo”. Senz’accennare al sovranismo, Massolo aggiunge: “In Italia c’è sempre uno strano pudore a parlare di interesse nazionale, invece esso è un bene da preservare. I paesi che lo promuovono hanno il legittimo diritto di farlo, dobbiamo esserne capaci anche noi evitando un investimento eccessivo nel multilateralismo”. Per ultimo l’europarlamentare Lorenzo Cesa: “Io non mi definisco moderato ma profondamente democristiano. A Salvini dico: non cadere nella trappola dell’autosufficienza. Senza i partiti di centro in nessun paese c’è stabilità”. Attesa la risposta del Capitano.

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