Violenza dei centri sociali contro Giorgia Meloni

La leader di FdI: "È stata una aggressione, ma non si può dire perché l'aggredito é di destra. Se ci fosse stato uno di sinistra oggi avremmo avuto i caschi blu dell'Onu"

Redazione

A Livorno "hanno tentato di aggredirci con sputi, lanci di bottiglie, insulti. Le contestazioni sono altra cosa. Invece a leggere certi trafiletti sui giornali non si capisce. È stata una aggressione, ma non si può dire perché l'aggredito é di destra. Se ci fosse stato uno di sinistra oggi avremmo avuto i caschi blu dell'Onu". Giorgia Meloni, a Radio24, spiega così la contestazione subita da esponenti dei centri sociali avvenuta ieri a Livorno, dove si trovava per un'iniziativa elettorale. "A Livorno oggi le due Italie che si confrontano il prossimo 4 marzo: da una parte Fratelli d'Italia che parla con i commercianti, con le persone comuni, di sicurezza, di tutela del piccolo commercio, di identità, di marchio italiano. Dall'altra i soliti quattro deficienti dei centri sociali che quattro giorni fa in branco prendevano a calci un brigadiere dei carabinieri mentre era a terra e che oggi vogliono impedire a me di parlare". 

 

Alcuni manifestanti, al passaggio della leader di FdI hanno intonato le note di Bella ciao accompagnate da cori come "Livorno antifascista", da striscioni e cartelli con scritto "Livorno i fascisti non li vuole. Meloni vattene!". Dal canto suo la candidata di Fratelli d'Italia ha reagito, accennando una specie di balletto al ritmo dei cori, dicendo: "Loro sono questi", li ha ripresi con il telefonino e ha postato sulla sua pagina Facebook le immagini delle contestazioni. intorno alle 16 l’auto della Meloni è ripartita per Pontedera per un altro appuntamento elettorale.

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