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Cosa dice il regolamento per le candidature del Pd

David Allegranti

Abbiamo letto in anteprima il testo che sarà votato oggi alla Direzione del Pd. Poche regole, pochissime deroghe e qualche spunto sulle liste per le prossime elezioni

Roma. Appena due pagine. Il regolamento per le candidature che sarà votato oggi alla Direzione del Pd – inizio alle ore 18 – è striminzito ma dice alcune cose precise.

 

Il Foglio ha potuto consultare una bozza, aggiornata a stamattina (che potrebbe quindi essere cambiata prima di andare in votazione).

 


Il documento di convocazione per la Direzione Pd inizialmente programma per ieri e poi spostata a oggi, mercoledì 17 gennaio 2018


 

Anzitutto, le deroghe: il segretario Matteo Renzi ne vuole poche, riservate al presidente del Consiglio, ai ministri di questa legislatura e ai segretari dei partiti fondatori (cioè Piero Fassino, ex segretario dei Ds). Le liste non sono ancora complete e saranno votate durante la prossima Direzione nazionale.

 

Intanto però Renzi ha incontrato i vertici del Pd bolognese e dato il via libera alla candidatura di Pierferdinando Casini nel collegio uninominale di Bologna. Nelle due pagine del regolamento c’è anche un passaggio sulle incandidabilità: non può candidarsi chi non è in regola con i pagamenti delle quote al Partito democratico.

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  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.