Matteo Salvini (foto LaPresse)

Il virus della campagna elettorale colpisce Salvini: via l'obbligo di vaccinarsi. Ma Forza Italia dice No

Redazione

Il leader della Lega promette: “Quando andremo al governo cancelleremo la norma voluta da Lorenzin”. Ma la sua è una promessa pericolosa 

Ci aveva già provato il governatore leghista del Veneto Luca Zaia presentando, e poi sospendendo, un decreto di moratoria di due anni sull'obbligo dei vaccini introdotto dal governo. Ora è il suo segretario Matteo Salvini che, fedele alla linea, annuncia su Twitter: “Al governo cancelleremo norme Lorenzin. Vaccini sì, obbligo no. E via la tassa assurda sulle sigarette elettroniche”.

 

 

La campagna elettorale, si sa, vive soprattutto delle promesse dei candidati, che ce la mettono tutta per strappare voti agli avversari. E poco importa se quelle promesse siano realizzabili o meno. L'importante è promettere. Magari giocando, come fa Salvini, sulle paure degli italiani. Una strategia simile a quella utilizzata dal M5s. Infatti anche i grillini, come i leghisti, giustificano le loro campagne “no vax” spiegando di non avere alcuna intenzione di mettere in dubbio l’importanza dello strumento. Si tratta, piuttosto, di una battaglia contro la coercizione. Vedremo se questa “alleanza di pancia” si tradurrà, dopo il voto, in un'alleanza di governo. O se si tratta solo di competizione elettorale tra due forze che, pescando nello stesso bacino, devono inevitabilmente lanciare gli stessi messaggi.

  

Il ministro Beatrice Lorenzin, rispondendo a Salvini, ha detto che “la Lega sui vaccini mostra di essere peggio che populista. Ma di perseverare nell'estremismo dell'incompetenza. La posizione di Salvini e di altri massimi esponenti della Lega, che oggi dichiarano come primo provvedimento di voler abolire l''obbligatorietà vaccinale, è uguale a quella del Movimento 5 Stelle. La Lega gioca, per qualche voto in più, sulla salute degli italiani, sulla salute dei nostri figli, rischiando di continuare a perorare una causa no vax che mette seriamente a rischio le campagne di informazione scientifiche e sanitarie. L''Italia va vaccinata dagli incompetenti”.

 

  

Ma gli alleati nel centrodestra smentiscono: "Non penso proprio" sia possibile inserire l'abolizione dell'obbligo vaccinale nel programma del centrodestra come chiede Salvini, dice il presidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani: "Io sono favorevole all'obbligo, noi abbiamo votato convintamente il decreto".

  

Sul Foglio avevamo già provato a spiegare che se non ci fosse la propaganda anti vax a delegittimare la sicurezza e l’efficacia dei vaccini la gente si vaccinerebbe volontariamente e non ci sarebbe bisogno di obblighi. Oggi, in un altro articolo pubblicato dal nostro quotidiano, Ilaria Capua ha spiegato chiaramente, prendendo ad esempio un'infezione prevenibile come l'influenza, come una certa cultura dell'irresponsabilità sul tema dei vaccini può essere dannosa per noi e per il nostro servizio sanitario nazionale.

 

“C’è chi non si vaccina perché è contrario alle vaccinazioni - ha scritto -, ma c’è anche chi non si vaccina senza una motivazione a sostegno. Così: 'non mi vaccino e basta'. Però ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire alla salute del nostro servizio sanitario nazionale attraverso un gesto di responsabilità volto – se non altro – a ridurre gli sprechi. Così come non sono più accettabili per i cittadini le auto blu, dovrebbe essere altrettanto inaccettabile ammalarsi per un’infezione prevenibile. Non parliamo poi di chi, a causa dell’influenza, muore. Anche fosse solo perché hanno dovuto posticipare l’intervento di by pass-coronarico”.

   

Insomma una promessa fatta in campagna elettorale, di solito, resta una promessa. Uno slogan buono per prendere qualche voto in più. Ma alcune promesse, purtroppo, sono pericolose. E i politici dovrebbero ricordarselo.

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