Luigi Di Maio (foto LaPresse)

Di Maio conferma che per i grillini il vero attentato al popolo è la democrazia

Claudio Cerasa

Il problema del M5s è non accettare che alcuni partiti possano mettersi d'accordo per dar vita a una legge elettorale

Al direttore - Luigi Di Maio ha detto che "i partiti hanno deciso di portare in Aula il prossimo 10 ottobre la nuova legge elettorale, quella che hanno chiamato Rosatellum bis” e ha accusato i partiti di essere contro il popolo. Ma qualcuno che ricordi a Di Maio che per evitare una legge contro il Movimento 5 stelle sarebbe stato sufficiente votare in Aula quella legge, tedesca, che Di Maio voleva e che il suo gruppo parlamentare ha bocciato? Grazie


Angelo Martino

  

Anche venerdì Luigi Di Maio, il candidato premier del Movimento 5 stelle, che dio ci aiuti, ha dimostrato di avere grosse difficoltà non solo in materia di geografia ma anche in materia di democrazia. Di Maio, in un post serio, severo, accigliato, ha accusato tutti i partiti che in queste ore stanno discutendo della possibilità di fare una nuova legge elettorale di essere schierati tutti come un plotone per portare avanti un, aperte virgolette, “attentato alla volontà popolare”. Si potrebbe ironizzare sul fatto che un leader che (a) sogna di cancellare i corpi intermedi con la truffa culturale del maoismo digitale e che (b) non sa nemmeno come si scrive Pinochet (si scrive attaccato, non Pino Chet) e che (c) non si ricordi se Pinochet (attaccato) sia stato un dittatore del Cile o del Venezuela voglia dare a qualcuno lezioni di democrazia. Ma il fatto che Di Maio consideri “un attentato alla volontà popolare” la possibilità che alcuni partiti possano mettersi d'accordo per dar vita a una legge elettorale non favorevole al Movimento 5 stelle ci dice che il problema del grillismo è sempre lo stesso: spacciare per attentati contro la volontà popolare i meccanismi della democrazia rappresentativa.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.