Roberto Maroni con Giovanni Toti (foto LaPresse)

Referendum sull'euro? Toti e Maroni dicono di sì (ma con riserva)

Redazione

"Credo sia giusto per chi governa sapere cosa pensano i cittadini, è uno strumento che può aiutarci a fare le scelte giuste", ha detto il governatore della Lombardia al direttore Claudio Cerasa

Che cos’è l’Italia a due velocità? Venerdì 16 giugno, a Milano, al Teatro Franco Parenti, il Foglio ha organizzato un dibattito per mettere fuoco le principali debolezze del sistema economico italiano e provare a capire su quali temi dovrebbe scommettere la politica per omogeneizzare l’Italia che riesce a essere produttiva e l’Italia che invece non riesce a esserlo.

Ecco cosa ha detto il governatore della Lombardia Roberto Maroni e al governatore della Liguria Giovanni Toti alla domanda del direttore Claudio Cerasa a proposito di un possibile referendum sull'Euro

 


 

Cerasa: “Uno degli argomenti della prossima campagna elettorale sarà la possibilità di fare un referendum sull’euro, lei è favorevole?”.

Maroni: “Io sono favorevole al referendum sull’autonomia fiscale della Lombardia che teniamo in autunno. Ma sono favorevole anche ai referendum consultivi, d’altronde la Costituzione all’articolo 1 dice che la sovranità appartiene al popolo, non a un presidente del Consiglio. Tra l’altro credo sia giusto per chi governa sapere cosa pensano i cittadini, è uno strumento che può aiutarci a fare le scelte giuste. Non bisogna abusarne, come in tutte le cose, ma sono favorevole all’estensione dei referendum…”.

  

Cerasa: “E come voterebbe?”.

Maroni: “Il voto è segreto…”.

 

Toti: “Io tengo a distinguere un po’, forse in modo manicheo, tra la tattica e la strategia: la coalizione di centrodestra sta funzionando alle amministrative perché ha un baricentro forte in alcune regioni ma sa parlare tante lingue diverse a tante persone che necessitano di messaggi diversi. Una coalizione con idee e persone uguali non avrebbe senso. Ero a Genova con Salvini un’ora e mezzo fa e mi ha detto che un’altra chance all’Europa la darà, e dico questo per farvi capire che nessuno è convinto che domani mattina possiamo uscire dall’Europa. Allo stesso tempo non si può dire che si va in Europa a cambiarla e poi tornare indietro senza aver ottenuto nulla, che poi è quanto successo negli ultimi 5 anni. Sarei d’accordo sul referendum sull’Euro, anche perché sono convinto che gli italiani voterebbero per restare e io stesso voterei per restare. Ci tengo però a dire che il tema al momento non mi pare che siano le destre estreme che vogliono distruggere l’Europa, quanto l’Europa che se non riesce a rinnovarsi rischia di ammazzarsi da sola”.

 


 

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