Una trivella nell'occhio di Renzi

Redazione
La Corte costituzionale dichiara ammissibile un quesito del referendum delle regioni contro l'estrazione di idrocarburi.

Il referendum sulle trivelle si farà. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato ammissibile, come aveva già sentenziato la Cassazione, una consultazione referendaria sulla durata delle autorizzazioni già rilasciate per le esplorazioni e le trivellazioni dei giacimenti di gas naturale e di petrolio nel mar Adriatico e nell'entroterra italiano. Il referendum era stato chiesto da nove consigli regionali (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise) e si dovrebbe tenere tra il 15 aprile e il 15 giugno.

 

Con la sentenza della Corte Costituzionale spetterà agli italiani decidere se le trivellazioni proseguiranno per tutta la durata vitale dei giacimenti, oppure verranno subito sospese.

 

Degli iniziali sei punti del referendum solo quest'ultimo (il sesto del testo originario) è stato ritenuto ammissibile dalla Corte (che inizialmente li aveva accolti tutti), dopo che il governo aveva introdotto una serie di norme nella legge di Stabilità che hanno rimesso mano alla materia, ribadendo il divieto di trivellazioni entro le 12 miglia di mare.

 

"Il presidente Renzi dev'essere contento perché quando il popolo irrompe sulla scena della democrazia, chi è iscritto al Partito democratico dev'essere contento per definizione", ha detto il sindaco di Bari Michele Emiliano, aggiungendo che "la campagna referendaria contro le trivelle, comincia subito".

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