Matteo Renzi con Angela Merkel (foto LaPresse)

Passeggiate romane

Che cosa ha in mente Renzi sulla Germania per avere più peso in Europa

Redazione
Il presidente del Consiglio ha intenzione di portare avanti la sua offensiva in Europa per un cambiamento della linea del rigore. L'obiettivo è quello di costruire un fronte di stati europei per realizzare una sorta di contraltare a Merkel.

Matteo Renzi ha intenzione di portare avanti la sua offensiva in Europa per un cambiamento della linea del rigore. "Non si tratta di tattica per mettere le mani avanti con la Ue per quando ci saranno i conti dell'Italia da controllare, né di un diversivo per distogliere l'attenzione dalla vicenda del salva-banche – ha spiegato il presidente del Consiglio ai parlamentari a lui vicini – ma è una vera e propria strategia. Avevo detto sia dall'Inizio che se non avessimo fatto le riforme non avremmo avuto la credibilità perché chiedere all'Europa di abbandonare la strada dell'austerità, e ora che le riforme le abbiamo fatte, mi faccio sentire, come promesso".

 

Eppure più di un osservatore sostiene che all'Italia non conviene prendere di petto la Germania, così come ha fatto Matteo Renzi nell'ultimo consiglio europeo. Il premier, però, è convinto di essere sulla strada giusta: "Io non voglio che l'Italia sia l'anti-Germania e il fatto che i tedeschi siano andati sotto sul gasdotto non toglie proprio nulla ai rapporti tra me e la Merkel, ma pretendo rispetto per il nostro Paese".

 

Dunque Renzi non si ferma e promette di ingaggiare nuove battaglie in seno alla Ue. Anche perché è convinto che Federica Mogherini non stia facendo abbastanza per l'Italia nella Commissione europea. "Non c'è una volta – sostiene il presidente del Consiglio quando parla dell'alta rappresentante – che Federica porti avanti i nostri temi e le nostre esigenze". Per il premier Mogherini si è fa influenzare dalla grande burocrazia di Bruxelles e si comporta come se il nostro Paese dovesse sempre accodarsi alle posizioni altrui. "E invece non può più essere così. La situazione è cambiata. Basti pensare a come eravamo messi il Natale scorso. Eravamo in piena crisi occupazionale, ora abbiamo il Jobs Act; avevamo un Parlamento bloccato che non sembrava in grado di fare niente, e invece adesso abbiamo fatto le riforme; avevamo un segno meno per il terzo anno consecutivo e invece ora il Pil è positivo. Siamo perciò in condizione di far sentire la nostra voce".

 

E ancora, il premier è convinto che anche sulla politica estera l'Italia stia imponendo la sua posizione nel consesso europeo: "La nostra posizione sulla guerra – è il ragionamento del premier – è sempre più condivisa in Europa: niente bombardamenti a casaccio, ma si sta facendo largo il discorso che io ho fatto sulla necessità di investire in cultura e non solo in sicurezza".

 

[**Video_box_2**]Per farla breve, Matteo Renzi non insisterà nella sua offensiva europea solo nei giorni a venire, nel tentativo di nascondere le magagne e i problemi che il governo ha in Italia, ma il suo obiettivo è più ambizioso: cioè quello di costruire un fronte di stati europei che si riconoscano nelle posizioni italiane e che nel Consiglio Ue si schierino con il nostro paese nei frangenti più difficili. Si tratta di costruire una sorta di contraltare alla Germania, che, ovviamente, il nostro Paese non può fare da solo: per questa ragione il premier sta anche intensificando la sua attività diplomatica. Il presidente del Consiglio pecca di eccesso di ottimismo quando si prefigge questo traguardo? Forse, ma si sa come è fatto Renzi: ormai si è messo in testa di andare avanti su questa strada e non mollerà facilmente la presa.

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