(foto Ansa)

Piccola posta

Donne ucraine, ritorni non anelati e qualche cifra importante

Adriano Sofri

Un po' di dati sull'importanza delle donne in Ucraina, ma anche altro: su espatriati e sfollati interni

Ieri la Stampa aveva un bell’articolo di Monica Perosino sulle donne che si sono efficacemente fatte carico dell’economia ucraina, mentre gli uomini fanno la guerra, ci muoiono, decine di migliaia, restano feriti, più di centomila. Donne sono alla guida della maggioranza delle imprese, o al lavoro nelle officine, nelle miniere, nei trasporti, nel commercio. Un numero crescente anche nel servizio militare: 60 mila, di cui 5 mila combattenti. Una indagine statistica dice che il 68 per cento delle donne rifugiate all’estero è decisa a tornare. Le cifre sugli espatriati, donne, uomini di ogni età, bambini, sono difficili da stabilire: fra i 6 e gli 8 milioni (più di 8 milioni secondo l’Unhcr), comunque un numero enorme. Enorme anche quello degli sfollati interni. Un numero consistente di rifugiati temporanei è già rientrato. C’è anche un andirivieni dovuto all’andamento dei bombardamenti.

P.S. A proposito della proporzione di ucraini che anela al ritorno alla Madre Russia, c’è una considerazione che si trova di rado. Più esattamente, non l’ho trovata mai. Questa: che le famiglie fuoruscite ucraine sono venute in Europa, quasi un terzo nella sola Polonia. In Russia no. In Russia peraltro sono andati a migliaia i bambini e i minori dei territori occupati. Portati via, però. Deportati.

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