La condizione del carcere di Pisa non è il frutto dell'incuria

Adriano Sofri

Un'altra protesta dei detenuti 

Scrivo mentre è in corso una protesta dei detenuti del don Bosco di Pisa, la galera in cui vissi. La scintilla è stata il suicidio di un ventunenne di nazionalità tunisina. Misurerò il commento: la condizione del carcere pisano non è il frutto dell’incuria. E’ un capolavoro premuroso: si è operato con cura, metodicamente, per fare del carcere di Pisa un luogo in cui non cresca più l’erba.

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