La colpevolezza a priori del “terrorista” di Bari, secondo i media

Adriano Sofri
Ieri qualche giornale e qualche telegiornale – non tutti, eh! – ha dato notizia dell’estraneità del “terrorista afghano” di Bari all’imputazione che lo aveva portato in galera. Robetta.

Ieri qualche giornale e qualche telegiornale – non tutti, eh! – ha dato notizia dell’estraneità del “terrorista afghano” di Bari all’imputazione che lo aveva portato in galera. Robetta. La toppa sarebbe stata appena più decente se giornali e telegiornali avessero ripubblicato ieri, tal quali, i servizi con cui avevano dato notizia della cattura del “terrorista afghano”. Che non davano solo per scontata la sua colpevolezza, ma fornivano dettagli spettacolari sui suoi attentati, non meno circostanziati e sanguinanti che se fossero davvero avvenuti. Questa monnezza non ha a che fare con il ragionevole e necessario zelo contro il terrorismo: è fine a se stessa. Una cinica caricatura dei malcapitati cui si applica, un felice autoritratto di chi la mette in scena.

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