"E' ora di dire sì alla contraccezione". La richiesta del New York Times a Papa Francesco

Redazione
Papa Francesco non è ancora atterrato negli Stati Uniti (lo farà oggi, nel pomeriggio americano) che già il New York Times, quotidiano dell’intellighenzia liberal americana, scrive in un editoriale non firmato (quindi condiviso dall'intero board) che il Pontefice dovrebbe aprire alla contraccezione e al controllo delle nascite.

Papa Francesco non è ancora atterrato negli Stati Uniti (lo farà oggi, nel pomeriggio americano) che già il New York Times, quotidiano dell’intellighenzia liberal americana, scrive in un editoriale non firmato (quindi condiviso dall'intero board) che il Pontefice dovrebbe aprire alla contraccezione e al controllo delle nascite. L'articolo sostiene che sulle questioni sessuali e della procreazione Francesco avrebbe sempre tenuto una linea più morbida rispetto a quella dei suoi predecessori, anche se non si è mai spinto a chiedere un cambiamento nella politica della chiesa sul controllo delle nascite. Anzi, su questo tema Bergoglio ha sempre mantenuto una posizione netta, ricordando in un discorso a Manile qualche mese fa che “l’assenza di apertura alla vita” minaccia la famiglia.

Quello del controllo delle nascite tuttavia è un tema visto con molto favore da una parte notevole dei cattolici nel mondo, sostiene il New York Times recuperando un sondaggio del 2014 secondo cui il 78 per cento dei cattolici in Spagna, Francia, Colombia e Brasile è a favore della contraccezione. In Argentina il 90 per cento dei cattolici ne farebbe uso. Nelle Filippine, secondo un sondaggio del 2008, il 71 per cento dei cattolici ha sostenuto un disegno di legge del governo sul tema. Di recente Papa Francesco ha elogiato l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI, che tra le altre cose condannava la contraccezione ma, scrive il New York Times, “anziché guardare ai suoi predecessori dovrebbe guardare ai cattolici di oggi”. “Un modo per farlo è convocare una nuova commissione (dopo quella convocata dal Paolo VI, ndr), composta non solo da uomini di chiesa ma anche da laici, donne comprese, e scienziati che abbiano studiato gli effetti della contraccezione e la difficoltà di accedervi nel mondo”.